Le mie aspettative su questo nuovo album degli Erasure non erano sicuramente altissime, la mia conoscenza della discografia di Vince Clarke e Andy Bell si ferma al discontinuo "Nightbird" del 2005 dopo il quale si può facilmente prevedere una parabola di naturale riflusso ma l'effetto novità, oltre al mio gradimento ed ammirazione per una delle realtà più importanti e positive del pop "commerciale" (che brutta parola, ma vabbè...) degli ultimi decenni mi ha spinto a concedere un ascolto a questo "The Violet Flame", sperando in un album perlomeno paragonabile al per me ottimo "Cowboy" del '97. Il mio profilo basso è stato un approccio pienamente azzeccato, perchè mi ha consentito di valutare come una piacevole sorpresa un album che, in un'altra ottica, si potrebbe tranquillamente inquadrare come ordinaria amministrazione per un duo con una storia di spessore alle spalle, ma in ogni caso posso tranquillamente affermare che ad oggi, 2014, gli Erasure tengono ancora botta e sono invecchiati più che dignitosamente, e questo è già un traguardo molto importante e tutt'altro che scontato.

"The Violet Flame" brucia emanando un calore tiepido, costante e gradevole; il sound, fresco, convincente e moderno, è un classico synth-pop tirato a lucido per i nostri anni '10, semplice e senza orpelli inutili, precisamente quello che speravo di sentire da questi Erasure. La struttura dell'album è abbastanza particolare, si può dividere nettamente tra una prima parte che viaggia spedita su ritmi up-tempo ed una seconda dominata da ballads e sonorità più atmosferiche, complessivamente meglio la prima della seconda, smorzata da un paio di episodi un po' opachi. "Elevation", "Reason" e "Promises" non sono nulla di nuovo per chi ha una buona conoscenza degli Erasure da "Chorus" in avanti, ma rimangono comunque canzoni piacevoli e ben proposte, un trittico solido e convincente, mentre tra le ballads si registrano gli episodi più deudenti ("Paradise", "Smoke & Mirrors") ma anche i più interessanti e creativi del disco come "Under The Wave", accattivante nella sua leggera insicurezza e malinconia e "Stayed A Little Late Tonight", chiusura teatrale al punto giusto, con un retrogusto quasi decadente.

Tre stelle o quattro? Bel dilemma, "The Violet Flame" è un album da 7 pieno, niente più e niente meno. Un dettaglio che forse mi ha lasciato un po' a bocca asciutta è l'assenza di qualche bell'uptempo frizzante stile "Don't Say Your Love Is Killing Me", capisco le scelte stilistiche e di maturità ma almeno una canzone di questo tipo sarebbe stata una bella ciliegina sulla torta. Per il resto l'album è valido e funziona bene, ma nonostante tutta la stima, l'affetto e i meriti storici stavolta trovo più appropriato un arrotondamento per difetto, rende meglio l'idea del valore dell'opera nell'ottica della storia degli Erasure, fosse stato il prodotto di una realtà emergente con ogni probabilità avrei azzardato la quarta stella. Se già si apprezza il genere "The Violet Flame" è una solida garanzia e un buon ascolto, questo è quanto.    

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