Esce in questi giorni nei migliori cinema (sic) "Viaggio al Centro della Terra 3D", film che non andresti mai a vedere se qualcuno non ti avesse gia' prenotato il biglietto (a tua insaputa). Come si puo' evincere immediatamente dal titolo, i punti salienti dell'opera riguardano il riferimento all'omonimo romanzo di Jules Verne e gli effetti speciali tridimensionali.
Il film ha il grandissimo pregio di non essere deliberatamente un adattamento cinematografico del libro: il mio cuore non avrebbe retto all'americanizzazione blockbusterosa delle delicate pagine francesi. Invece la trama vede protagonista un professore di Geologia (col faccione di Brendan Fraser) partire alla volta dell'Islanda per raggiungere nientemeno che il centro della Terra, guidato proprio dal libro scritto nel 1864 e dagli appunti su di esso annotati dal fratello scomparso. Sara' affiancato dal nipote Sean e dalla guida islandese Hannah, tanto gnocca quanto gelida. Riusciranno nel loro intento solo dopo aver rischiato la vita un'infinità volte, tra crepacci, rocce magnetiche, piante carnivore, oceani sotterranei, mostri marini, dinosauri, magma incandescente e - non ultimo - un coltivatore napoletano cui distruggeranno la vigna dopo essere stati "sputati fuori" dal Vesuvio.
La produzione di Los Angeles fa il suo sporco lavoro: tripudio di nasini all'insù e occhi chiari d'ordinanza, battute alla "salviamoci le chiappe con stile", baseball, "yeah" vari tranquillizzano il bambino davanti alle scene piu' impressionanti (e all'adulto, tra una palla e l'altra che cade per terra, strappano qualche risata). Lo stesso Jules Verne accorre in aiuto del regista immaginando l'aumento repentino di temperatura nell'enorme cratere: quale migliore occasione, infatti, per permettere finalmente al nerboruto Fraser di mostrare i possenti bicipiti (tratto caratteristico di ogni docente di Geologia che si rispetti) e alla tipa di turno di allargare le vedute dello spettatore sul suo decolletè? Il tredicenne Sean, dal suo canto, è il classico pollo americano drogato di PSP che alla fine diventerà il classico americano che da pollo drogato di PSP è diventato ragazzo sensibile. Dulcis in fundo, perla d'imprevedibilità: il bacio tra il professore e l'islandesina tutto pepe.
Gli effetti speciali sono gradevoli, anche se perfettamente analoghi ai cinema-3D che gia' esistono da vent'anni nei parchi divertimenti, quindi niente di innovativo.
Ciò detto, non riesco ad esprimere un giudizio negativo su questo lavoro, per diversi motivi:
- E' meno peggio di quel che pensassi;
- E' nel complesso divertente. In qualche caso si può anche sobbalzare per lo spavento (Avvertenza: sobbalzare con cautela. La rottura dei fantastici occhiali 3D comporta la spesa di 40 dico 40 euri). Insomma entertaining allo stato puro;
- E' divertente vedere che faccia da idioti assumono i vostri amici quando indossano i goffi occhiali 3D (Avvertenza: anche la vostra faccia diventerà idiota indossando i fantastici occhiali 3D). Questo vale anche per la/il vostra/o ragazza/o (Avvertenza: può presentarsi calo della libido).
- Da' un'idea di cosa diavolo potesse passare nella mente di Verne centocinquant'anni fa (150 anni fa! Minchia, non esisteva nemmeno la Moka!) e puo' portare il giovine a voler leggere il libro, o il meno giovine a rileggerselo - come nel mio caso.
Quindi due stellette e mezzo che diventano tre perchè sono di buon umore. Un consiglio: andate a vedere questo film con molti pregiudizi negativi, ma con un animo sereno e la serata vi sorriderà e il mondo vi sembrerà piu' leggero e non dovrete per forza venirvi a insultare su internet per sfogare tutte le frustrazioni di questo mondo infame.
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