Ho deciso di parlare di un album in studio di Eric Clapton e so già che molti di voi stanno pensando “Eric Clapton”? “studio”? “merda!”. Può essere, ma lasciatemi proseguire, perchè questo non è il solito album in studio di mr. slowhand, ma è il secondo omaggio che fa nello stesso anno (2004) al suo mito, nonchè al mito di molti  appassionati di blues. Ovviamente sto parlando della leggenda Robert Johnson. Sono anche consapevole che i più scettici e snob penseranno: "come si permette questo borghesuccio di Clapton di toccare certi pezzi?", ma lasciatemelo dire, lo fa veramente bene e col suo stile, senza scimmiottare i pezzi originali.

In realtà questo sarebbe un pacchetto unico comprendente cd più dvd, ma quest’ultimo non è in mio possesso e quindi mi limiterò a parlarvi del supporto audio.

Lo scopo dell'album è quanto mai ovvio, mira a dare nuova linfa vitale a canzoni vecchie e rurali, probabilmente poco digeribili per neofiti nel mondo del blues, rendendole, per quanto possibile, godibili e ascoltabili anche a orecchie poco esperte e perché no, dare ancora un po’ di popolarità alla leggenda se mai ce ne fosse bisogno. Ma era davvero necessario? non lo so. Fatto stà che il sottoscritto ha scoperto Robert johnson grazie ad Eric (8 anni or sono) quindi suppongo che possa rivelarsi utile. Certo, se una persona si vuole avvicinare al mondo del blues prima o poi  farà  i conti con R.J. volente o nolente, ma questo può essere un piccolo aiuto, e poi quante centinaia di cantanti più o meno famosi han fatto sue cover? Tanti ma questo secondo me è uno dei migliori tributi.

Tra i musicisti principali che dan man forte ad Eric in quest'opera troviamo, Billy Preston alla tastiera, Steve Gadd alla batteria, Nathan East al basso e Doyle Bramhall II alla seconda chitarra. Quest'ultimo, fondamentale perché, per stessa ammissione di E.C. le cose che faceva quel ragazzotto di colore circa 80 anni fa con la chitarra acustica, lui non riuscirebbe a riprodurle da solo e questa la dice lunga sull’ immensa bravura e tecnica di cui era dotato Johnson. Chissà, magari se anche Eric avesse venduto l’anima al diavolo forse…

Mi sembra inutile dire che tutte le tracce sono cover di Johnson, tutti pezzi di breve durata e ovviamente privi dei soliti virtuosismi alla Clapton. Ora che sapete di chè si tratta, potete decidere se ascoltarlo o no, tenendo  conto che, per gli amanti delle registrazioni originali sarà duro da digerire poiché qui la registrazione è immacolata ma almeno, ora ne abbiamo delle versioni moderne grazie ad una reinterpretazione ottima!

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