Immaginate di aver fatto 1000 km in quattro dentro una punto...immaginate di aver attraversato la Salerno-Reggio Calabria proprio nei giorni in cui neve e smottamenti ti costringevano ad improbabili deviazioni...immaginate di essere arrivati esausti a Bologna e di aver passato la notte in un materasso buttato a terra (gentile concessione di un'amica che mi ospitava). Immaginate d'aver fatto tutto questo per vedere i Mogwai, gruppo che mi ha segnato la crescita, musicale e non, e che, anche se adesso non sono più quello che erano per me una volta, volevo almeno una volta nella vita vedere dal vivo. Eccoci quindi finalmente all'Estragon...il primo a trovarti su un palco è un cantautore voce e chitarra elettrica che ha accompagnato bene una birra presa per dissipare la sete. poi eccoli...quelli che non ti aspetti, gli Errors...
Uno dei modi più belli per conosacere un gruppo (ancora meglio se strumentale) è quello di trovarseli inaspettatamente su un palco di fronte a te. Non ne avevo mai nemmeno sentito parlare, e già a metà del primo pezzo chiedo ai miei vicini di concerto "ma sapete chi sono questi"? Sì perchè gli Errors sono un gruppo dalla strana miscela musicale che incuriosisce, diverte e affascina allo stesso tempo; "It's Not Something But It Is Like Whatever" è forse quello che verrebbe fuori come risultato d'un'improbabile collaborazione tra le chitarre distorte degli Explosions In The Sky, e i bit techno di un Apparat...ascoltando il cd magari sembrerà un paragone campato in aria, ma dal vivo vi assicuro che è questa l'impressione che danno. Vederli esibirsi in un pezzo come "Salut! France" in cui i chitarristi si buttano romanticamente sulle chitarre mentre a fianco un altro membro si esibisce in una vera performance da dj con tanto di piastre è una cosa che lascia all'inizio incuriositi ma che poi ti scioglie le gambe e senza che te ne accorgi ti ritrovi a muoverti al ritmo di un post-math-techno-rock (!!!!), etichetta ironica ovviamente.
Se poi considerate che nello stesso album si trovano pezzi come "Toes", un pezzo math dalle evidenti influenza Battlesiane, e "Still Game", un bel pezzo Mogwaiano ma dalle innegabili originalità, e tutti gli altri pezzi, di cui uno che non valga la pena di essere ascoltato non c'è, capisci che quello che stai ascoltando non è l'esperimento strampalato di quattro sprovveduti che giocano con la musica, ma la versatilità in azione di bravi musicisti che hanno saputo rinnovare grazie a contaminazioni varie un genere che abbonda di band clone dei grandi inziatori, ma dove sono rare le novità degne di nota. A mio modestissimo parere gli Errors sono una di queste rare band, magari l'album è un po' acerbo e non proprio omogeneo, magari ancora è solo uno schizzo, ma sicuramente è un album degno di nota in cui l'originalità non manca e in cui sono davvero ben riuscite le contaminazioni fra generi a volte considerati troppo lontani. Gli Errors fanno una specie di Post-Rock da party, uno di quei gruppi che ama far ballare con musica di qualità, che non ama la gente che entra in una stasi riflessiva, ma preferisce far muovere le gambe invece che farti cadere in oblii mentali, pezzi come "Pump" posso stare benissimo dentro una radio posta di fianco al letto mentre rilassati ce ne godiamo i giochi musicali; ma la loro sede naturale è in una di quelle feste da intenditori dove si vuol ballare al ritmo di buona musica.
...forse ho detto poco?? non vi dico di più cmq... allungherei il brodo inutilmente... ascoltateli e ditemi...
Carico i commenti... con calma