Ci sono fasi della vita in cui tutto sembra immobile, statico, privo di energia... fasi in cui il cambimento/non-cambiamento sembra forzato, reiterato, necessario e doloroso... poi ti regalano "Leucocyte" ed ha inizio un nuovo viaggio. Liberatorio. Il percorso non sarà semplice... ma superate le difficoltà iniziali gli angoli oscuri verranno illuminati, la routine verrà sviscerata ed il coraggio del viandante sarà premiato con frasi epocali, atmosfere mai esplorate...
Non é un viaggio per tutti. Siete avvisati.
PLAY
"Decade" é la transizione necessaria. Il passaggio tra due mondi. Non appena avrete la sensazione di essere ancora fermi nei soliti luoghi, sarà il basso di Dan Berglund a prelevarvi e a gettervi nel vortice inebriante delle note di Esbjorn Svensson Trio. E' iniziata "Premonition". Non abbiate paura, lasciatevi andare, chiudete gli occhi e anche le incessanti rullate di Mangus Ostrom alla fine del brano, non vi sembreranno colpi di pistola, ma il primo segnale della perdizione. Reale e terrena. Siete nel vortice ed i confini di “Contorted” non sono lontani. Rilassatevi. Presto ci sarà una pausa. Apparente. Come sempre. “Jazz”. Sarà poi la follia di “Still” e la dolcezza di “Ajar” ad accompagnarvi verso “Leucocyte”, la traccia finale di questo CD, composta da quattro diverse parti.
Il “jazz” di questo terzetto è coraggioso, supera a testa alta le barriere delle “già noto” e si arrampica (superandoli) sui confini dello “standard”. Per E.S.T. sono sufficienti un pizzico di elettronica e una dose incredibile di genialità. Forse questo viaggio sarà quello definitivo, il viaggio che ci porterà davvero lontani dalle solite mete… o forse sarà il viaggio che ci accompagnerà con sguardo nuovo sui vecchi traguardi. Nessuno potrà mai saperlo… ma di certo è un viaggio infinito, che ci lascerà svuotati, stanchi e rinati. Troppe emozioni, troppi sentimenti… forse non è un caso che Esbjorn Svenson, poco dopo le registrazioni di questo CD e a soli 44 anni, sia davvero partito per il viaggio definitivo della sua vita… Non posso che immaginarlo lassù, in duetto con Petrucciani, mentre sorride e guarda dall'alto le nostre stupide paure.
La musica é perdizione, comunicazione. La musica é terapeutica, basta avere il coraggio di ascoltare e lasciarsi rapire....
Elenco e tracce
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