C'era un problema dal quale non riuscivo davvero a liberarmi che mi stava facendo passare una difficile fase nella mia vita. Più che fase stava andando tutto in vacca, a dire il vero.

Ora vi dico...

Mi son fatto una fidanzatina. Stiamo insieme da tre circa settimane e non credo potessi chiedere di più come stavolta: ha lo stesso dentista di Moratti, adora il prog/folk apocalittico e lascia delle sgommate marroni negli slip che nemmeno Cairoli al Gp di Vallonia. Forse è la mia anima gemella. Ma ovviamente il fato doveva accanirsi ancora contro di me. Dopo avermi fatto mantenere la verginità per scelta altrui fino ai 35, finalmente sembrava mi stesse concedendo una possibilità di redenzione, affinchè superassi questo fardello così ignobile e meschino, quest'onanismo calliforme perseverante che mi stava attanagliando più o meno da quando feci la tessera al fan club italiano degli Intestinal Disgorge (un fetido abbraccione, ragazzi!).   

Insomma...l'altra sera, nel lettone dei miei, avevamo incominciato a conoscerci biblicamente per la prima volta. Seppur fra mille travagli pareva esser giunto il momento di maggiore eccitazione, lo sapete meglio di me, quello poco prima della copula e decisi così di allontanarmi un attimo per scegliere della musica da ascoltare insieme durante l'amplesso. La mia scelta ricadde naturalmente sui sempreverdi Cannibal Corpse di ''Tomb of the Mutilated'', con in primis la meravigliosa hit ''I Cum Blood'' (seguita a ruota dal binomio ''Addicted to Vaginal Skin/Post Mortal Ejaculation'') che, almeno secondo le mie fantasie, avrebbe dovuto suggellare con onore quest'idillio defloratore così sospirato da tempo.

Giunse, inattesa, l'amara verità: lei non si eccitava con gli statunitensi. Smembramenti, uccisioni, sangue e budella, pur nella loro essenza di carnalità, non la rendevano partecipe.

Ero in preda al panico, non sapevo più dove sbattere il glande quando il mio santino protettore Niccolò Fabi mi venne in aiuto. Entrò dalla porta senza maniglia e tra le pagine senza quadretti del suo taccuino mi indicò la via: il singolone di Eva Henger ''Ooh Yeah'', anno domini 1998, mirabile connubio tra la musica leggera ed il cinema hard, tra le sette note ed i tre buchi. I ricordi tunzettari dell'adolescenza erano ormai sbiaditi ma appena partì ammusega il sodalizio riprese con energia nuova. Gli strabilianti vocalizzi in un italiano tanto solenne da far impallidire persino l'Accademia della Crusca (''vogliamo tutti europii uniti'', ''amo amare in ogni paese, che belle idea farsi un inglese'') fecero sì che l'atmosfera si infuocasse come d'incanto, innalzando il livello verso qualcosa di più...profondo.

Così, dopo 87 secondi di pura, incontaminata dance-trash, al grido della Henger ''vengo Europa, vengo, vengo, vengooo!!!'' esplose imponente l'apoteosi inseminatoria che, barbaramente, si manifestò finanche sul nido per gli uccelli del buon Niccolò, rimasto lì a gongolarsi per la dritta non aspettandosi certo cotanto bailamme riproduttivo in tempi così fugaci. ''Una doccia dorata che ci rinfeschi!'' continuò la nostra ungherese preferita; parole che la mia lei, totalmente in preda ad un'ipnosi musicale dapprima insospettabile, prese alla lettera.

E l'acqua si riempì di schiuma e il ciel di fiumi. 

La tessera degli Intestinal Disgorge, ingenuamente abbandonata a se stessa sopra il comò, era diventata ormai poco più che carta da pesce ma, nonostante tale scempio, rimarrà sempre scolpita e viva nel mio cuoricino un'ancestrale venerazione verso quest'artista a tutto tondo, verso questo singolo, che mi ha aperto le porte alla pienezza, all'appagamento, al coito vaginale più bieco. I miei ossequi Eva!   

P.S.  Per chi ne volesse attingere segue una piccola lista di songs scoperecce successivamente donatemi dal Fabi in versione mandrillone de periferia...

 

Earth Wind & Fire - Mighty mighty

Parliament - Big Band Theory

Portishead - Gloryhole...ehmm...Glory Box, scusate!

Sun Ra - The Perfect Man

My Bloody Valentine - Soft as Snow but Warm Inside

Kool & The Gang - Jungle Boogie

Talking Heads - Heaven 

 

...a futura memoria 

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