Intanto oggi non è giornata, quindi sappi che ci tengo a premettere ("ci tengo", non "mi sento in dovere di". Ci tengo = voglio = ho voglia e quindi lo faccio)

? ? ? ? Premetto, premetto ? ? ? ?

1) di questo film (come tutti, immagino) ho sentito parlare solo per il presunto attacco hacker Koreano alla Sony per evitare la distribuzione del film

2) ne ho sentito parlare male, non perché ne parlassero male. Ero io che sentivo male, nel senso che ero distratto. Perché intanto ero al telefono a fornire assistenza.

3) le opinioni che ho captato (sempre con la stessa attenzione, probabilmente) in giro erano più che positive.

4) lungi da me fare considerazioni sulla vicenda pseudo-politica che ha anticipato l'uscita del film. I temi in questo film sono trattati in maniera così mongoloide e superficiale, che non capisco perché io dovrei sprecarmi.

La partenza è spiazzante per due motivi (un nuovo elenco numerato!)

1) non è la regia di American Pie, ma avverti che il mondo è quello, e quando lo avverti pensi inevitabilmente: ma dio madonna, ma davvero?

2) James Franco a parte sembra iniziare con una mezza idea. Sembra.

Niente, il resto lo fanno i cliché, i personaggi stereotipo basilari, la noia, i cattivi che si alleano coi buoni, ancora la noia, gli americani che sono i buoni, i riferimenti colti, tamarrate riempitive, cica bum bum cha, e la storia di un produttore televisivo motivato dal riscatto professionale + un presentatore motivato dal successo che hanno la possibilità di intervistare il terribile Leader dittatore supremo mega bio Koreano. Sarà colpa mia che ero partito stranamente col piede giusto. Sarà colpa mia che l'ho iniziato. Sì.

Lo dico così, nel caso ci fosse qualcuno come me che, mosso dall'hype creatosi attorno alla pellicola, in maniera candida ed ingenua, decidesse di spendere due orette a vederla senza prima documentarsi. Volevo solo avvisarti.





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