Il 6 luglio fanno tappa all'Heineken Jammin` Festival gli Evanescence per la loro prima (e per adesso unica) tappa del tour in Italia.
Il gruppo americano proviene da una lunga pausa che e` servita loro sia per un lungo periodo di riposo, sia per produrre il terzo disco, l`omonimo “Evanescence”, rilasciato in tutto il mondo l`11 ottobre 2011.
Band di culto salita alla ribalta nel 2003, gli Evanescence si presentano live con cinque musicisti, compresa la vocalist Amy Lee la quale, durante i concerti, non si occupa solo dell`aspetto canoro ma anche del proprio piano Baldwin, utilizzato durante le ballate, e delle tastiere, utilizzate durante i pezzi rock.
La scenografia presenta un aspetto inedito rispetto ai tour precedenti: i ricami e le decorazioni del The Open Door Tour hanno infatti lasciato spazio ad un gioco di luci con la proiezione in un grosso schermo centrale di immagini e video psichedelici a seconda della canzone in corso in quel momento, mentre occasionalmente tale proiezione viene sostituita dal logo della band, visualizzato in vari colori.
In secondo luogo, gli Evanescence hanno abbandonato quasi del tutto l`aspetto piu` prettamente goth, sia nella propria musica che nella scenografia, a favore di un immaginario che riprende il tema “spaziale” riprodotto nella copertina dell`album a cui questo tour e` a promozione.
In occasione di questa tappa anche Amy non manca di riprendere il tema appena descritto, con un trucco blu elettrico molto vistoso sugli occhi.
L`apertura del concerto viene affidata al singolo di apertura What You Want, un vero e proprio apripista, dopodiche` fa l`ingresso in scena Going Under, singolo estratto da Fallen ormai diventato un classico.
I momenti piu` intensi appartengono alle ballate, probabilmente il punto maggiormente distintivo della dimensione live del gruppo statunitense: la sequela My Heart is Broken – Lost in Paradise regala ai fan presenti le emozioni piu` forti ed esalta la potenza e la dolcezza vocale della Lee, non da meno anche nei rimanenti pezzi della scaletta, che vede anche il recupero clamoroso di alcuni pezzi sempre appartenenti a “Fallen” ma in realta concepiti addirittura precedentemente: Whisper, dall`esaltante e movimentato intro, ed Imaginary.
Stona in questo senso la mancanza, dovuta solamente al deficit materiale di tempo a disposizione, di My Immortal e della spettacolare Your Star, sempre eseguite durante i concerti, la prima poiche` sempre molto cara ai sostenitori della band, la seconda poiche` particolarmente di impatto.
Per quanto riguarda l`amalgama dei cinque sul palco, la band si muove molto a memoria, con la Lee che rappresenta la pedina fondamentale su cui tutta l`attenzione si focalizza, e i rimanenti quattro piuttosto relegati ad un ruolo di secondo piano, nonostante l`impressione sia sempre quella di una band unita e gli innesti dei due componenti dei Dark New Day abbiamo aumentato (con una menzione particolare per la batteria di Will Hunt) il livello tecnico a disposizione.
Questo live ci ha quindi presentato degli Evanescence in evoluzione, risultando imperdibile per i fan e molto gradevole per tutti gli altri.
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