Eccomi qui a recensire la seconda fatica degli Everwood. La sconosciuta band ungherese ha creato un grande capolavoro di melodic prog metal, chi se lo immaginava. Il sound è caratterizzato dall'uso massiccio, ma non invadente, delle tastiere e da riff serrati e potenti. In questo modo si viene a creare un alchimia perfetta tra le melodie della tastiera e l'aggressività dei riff. L'album, è un concept, si apre con"Pure Awakening" intro africana molto suggestiva. Il picco più alto dell' album si raggiunge con la terza traccia"The Marching Of Time"che si fa cantare a squarciagola e il ritornello si fissa in testa per sempre. La voce di Balazs, il frontman, è qualcosa di straordinario ha un espressività fuori dal normale e un ottima estensione. Fare un track by track mi sembra inutile in quanto andrebbe a sminuire un lavoro che va ascoltato nella sua totalità.

Tutte rose e fiori quindi? No, c'è da segnalare quella"Like A Miracle"ha l'intro uguale a "Land Of The Miracle"dgli Edguy, peccato perchè è una bella canzone. Comunque è un episodio sporadico che non va a sminuire un capolavoro che lo si ascolta senza saltare una traccia. Da segnalare, infine l'ottima produzione che esalta al meglio le qualità della band. Acquisto obbligato per tutti i progster, mentre almeno un ascolto è d'obbligo per gli altri.

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