Nella Bay Area molti gruppi che in passato hanno fatto la storia del thrash hanno ripreso le armi per ritornare a mietere vittime. Fra questi ci sono i mitici "Exodus" che in passato hanno scritto pagine memorabili del metal come ad esempio "Bonded By Blood" e "Pleasur To Flesh". Il loro ultimo album che risale a sette anni fà cioè "Face Of Habit" è stato deludente lasciando l'amaro in bocca a molti fan. Ora però sono ritornati e piuttosto incazzati. L'album è dedicato al vecchio vocalist Paul Baloff col quale hanno inciso i primi due (capo)lavori che è tristemente scomparso a causa di un incidente stradale con la macchina. Il cantante ha subito gravi danni celebrali in seguito ad un attacco cardiaco; dopo una discussione fra l'unico suo parente e i medici si è deciso di staccare la spina della macchina che lo teneva in vita. Rimarrai sempre nei nostri cuori Paul... L'album è uscito in corrispondenza con l'anniversario della morte del cantante. Gli Exodus hanno cominciato a comporre dopo aver superato gli infiniti problemi legati alla droga che li aveva completamente distrutti. La line-up è costituita dalla devastante coppia Holt/Hunolt alle chitarre che svolge il suo compito divinamente rendendo sempre piacevole l'ascolto. Dietro le pelli troviamo Tom Haunting, ottimo batterista e al basso troviamo Jack Jibson. Alla voce c'è Steve Souza che appare ispiratissimo con una voce potente e graffiante, in ottima forma.
Si incomincia subito alla grande con "Scar Spangled Banner" che critica l'America definendola violenta e indifferente. La seconda traccia "War Is My Shepherd" si può definire semplicemente un capolavoro di una band che è sempre stata coerente e che ancora oggi riesce a riservarci un lavoro simile. Si procede con ottime canzoni come ad esempio "Blacklist", "Forward March" e "Culling The Herd". Si arriva così a "Sealed With A Fist" e la magnifica "Throwing Down" che sono state scritte da Holt e da Miller quando facevano parte dei "War Dance". "Impaler", una vera chicca del disco, è stata scritta agli albori della carriera degli "Exodus" quando c'era anche Kirk Hammett. Il capolavoro si conclude con l'azzeccatissima e feroce title-track.
Curiosità:
- La registrazione dell'album è avvenuta grazie a Andy Sneap che avendo molta fiducia nel materiale composto ha finanziato la registrazione senza che il gruppo avesse un contratto con una casa discografica. Per il gruppo Andy è sempre stato come un fratello.
-Sulla copertina è stato del cd è stato piazzato un organista e Gary afferma:
Ahahah... è solo un modo di rappresentare il nostro spettacolo, una sorta di identità malefica che attraverso il suo strumento manipola, la folla, un pò come succedeva nella favola del flautista magico... in questo caso siamo noi che streghiamo il pubblico con una musica irresistibile ahahah!!!
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