“Ascolta questi”, così un mio amico mi disse porgendomi in mano un grigio cd masterizzato senza alcun titolo. Era "The Earth Is Not A Cold Dead Place" degli Explosions In The Sky.
E’ stato amore al primo ascolto.

Dopo aver riascoltato fino alla nausea (si fa per dire) quell’album, mi sono procurato l’album che qui mi appresto a recensire: "Those Who Tell The Truth Shall Die, Those Who Tell the Truth Shall Live Forever".
Il titolo chilometrico tradisce l’essenzialità che caratterizza questo lavoro. Infatti, gli Explosions, tra i tanti gruppi che affollano la scena Post-Rock contemporaneo, non si orientano verso contaminazioni elettroniche, ma sfruttano al massimo le potenzialità dello strumento Rock per eccellenza: la chitarra.

L’intera opera è pervasa da un’intensità emozionale pazzesca, resa ancora più struggente dagli sbalzi ritmici che passano dall’assoluta quiete a graffianti fragori, gli incastri di assoli e arpeggi che non sfociano mai in sterili tecnicismi trasportano l’ascoltatore in una dimensione eterea per poi scaraventarlo in progressioni vertigionose. Un ascolto che non da sosta.
Le sei lunghe tracce sono dei piccoli gioielli della musica contemporanea. Ma gli Explosions non sono dei geni, essi non hanno creato un nuovo genere come altri, non sono degli inventori della musica. Il loro grande merito sta nell’aver pescato dal sacco del Rock elementi prima mai mischiati in modo tanto magistrale. Nelle loro composizioni alle progressioni Punk si alternano stasi mogwaiane, a batterie marziali si sovrappongono dolci riverberi di chitarre…
Il risultato è unico. Insieme alle corde delle loro chitarre gli Explosions fanno vibrare le corde dell’anima.

Si diceva che dopo il Rock la chitarra avesse esaurito il suo ruolo, che era stata sfruttata all’inverosimile, che non vi fossero vie inesplorate da questo strumento. Ascoltando quest’album fa piacere constatare che c’è ancora chi riesce a sorprendere prendendo in mano una chitarra.

Carico i commenti...  con calma