Blu. O meglio, "un puntino bianco in mezzo a tutto il blu". Fabio Concato, dopo aver messo un punto (...) sulla prima parte della sua carriera con Scomporre e ricomporre, torna nel 1996 col nuovo album di inediti, dal titolo corto e semplice. Il singolo di lancio sarà quello che spiega la copertina, in cui un bambino sogna una nave che lo porti via. Bella, ma non quanto la successiva, una canzone destinata a diventare un evergreen di Fabio: "O bella bionda" è davvero uno spasso, non stanca neanche al ventesimo ascolto. C'è da dire che questo è il primo album di Fabio vissuto da chi scrive. Avevo 9 anni nella prima parte del '97, e cantando in mente "sei così bella com'è bella la vita/ per me che sono così innamorato" mi avvicinavo allo specchio del corridoio immaginando di essere l'attore di un telefilm, e su "innamorato" si fermava l'immagine e usciva il mio nome in sovraimpressione! 25 anni dopo, Fabio apre i concerti con questa e finalmente ho capito, 5 anni fa, che in italiano esiste l'aggettivo "invornito"... Quando uscì il brano cantavo "così felice e positivo non mi hai visto mai"! "Ciao amore" è una sferzata alla vita militare, una gran canzone, va detto, in cui il soldato scrive alla sua amata, prima dicendo che tutto va bene, ma nel finale svelando l'amarezza e la beffa della naja, compresa la classica scena in cui chiudono un soldato in un armadio e lo fanno cantare: "Chiuso dentro un armadietto/ mi han detto canta/ cosa vuoi che sia/ non so se ridere/ o se disperarmi/ in questa parodia/ Ciao amore/ non lo so a cosa serve/ è solo un po' della mia vita che si perde". Grande canzone, un'outsider scoperta solo pochi anni fa. La quarta traccia è l'unica rimasta nella memoria collettiva insieme alla canzone numero due: "Bell'Italia" è un ritratto perfettamente in linea coi tempi, tra paradossali cambi di clima (a Catania piove e sulla Sila c'è la neve) e riferimenti alla corruzione (Tangentopoli) e al bigottismo ("così il sesso è un peccato/ quando il cuore non è impegnato"). Avendo vissuto questo album, associo questa canzone alla trasmissione "Complotto di famiglia" condotto da Alberto Castagna (che aveva il baffo come Fabio, sarà per quello!) quando canta del "matrimonio riparatore". Come le canzoni si legano indissolubilmente al nostro vissuto. "Angiolina" è un episodio romantico, ma sostanzialmente fa la figura del riempitivo, almeno a chi scrive non dice molto. "Un fiore e una stella" mi piace già di più, è più sentita, in entrambi i sensi, tra il sentimento e l'introspezione. "Solo" è dedicata al processo di creazione di una canzone, alle prese con un "mostro giapponese", però alla fine non è importante capire, ma è già una gioia poter cantare... "Invece ciccia" usa espressioni più colloquiali come quella del titolo e "sola", intesa come "fregatura". Fabio lascia l'amata e le dice, dandole della "stellina", che è meglio che rimanga sola. "Solo una carezza" vede il ritorno sia della Nina di "Sexy tango" che del "valzerone" presente nel disco del 1990. Un buon brano, che si lascia ascoltare. Chiude il lavoro la breve ma intensa "E a quanti amori", una poesia in cui nel finale viene svelata l'invenzione dell'amore, valida chissà "per quanti amori ancora". Concato l'ha riproposta in una bella e limpida versione acustica, prima nel progetto "Mp3xte" del 2013, per salvare gli alberi, poi nel suo ultimo album uscito nel 2021, la raccolta "Musico ambulante".
Blu si mantiene su distinti livelli, tuttavia avendo qualcosa in meno dei precedenti. È stato il primo disco con la sola Mercury, senza la Polygram, nonché il primo album arrangiato con Flavio Premoli della PFM e con le chitarre di Phil Palmer, famoso per aver eseguito l'assolo di "Con il nastro rosa". Voto 3,5 stelle.
Elenco e tracce
Carico i commenti... con calma