Due anni dopo l'enorme successo dell'omonimo del 1984, Fabio Concato regala ai suoi ascoltatori un lavoro sofferto, figlio della fase destabilizzante vissuta dopo la nascita di Carlotta e l'enorme, appunto, consenso del disco precedente. Dieci brani per Senza avvisare, il cui titolo è preso dalla prima canzone, "Tanto per cambiare": «E ritrovarti qui/ senza neanche avvisare/ su questo treno in ritardo/ tanto per cambiare». L'incipit ritornerà nel 1999 nel brano di apertura di Fabio Concato, intitolato appunto "Ritrovarti qui". C'è poi la tenerezza di "Prendi la luna", in un disco dove l'impronta jazz di Fabio comincia a essere marcata. Ed infatti il brano successivo, uno dei migliori e di maggior riscontro dell'album, ovvero "Il bel pianista", parla proprio di un'orchestra jazz, e l'autore si rivolge all'amico Bruno. La passano in radio tuttora. "Camminiamo" fa pensare, col senno di poi, a brani come "Canto d'amore", ma qui la vena è malinconica perché si parla di una perdita di un amore. La successiva è una gran perla che Fabio ha clamorosamente riproposto dopo anni (l'ho visto in concerto ad Ercolano, sotto casa mia, con tanto di foto prima del concerto!): "Prima di cena", una dichiarazione sul come si cantava da bambino, «inventando le parole/ storie buffe, un po' strane/ ma d'amore», quasi una "Canto" parte seconda. I primi due brani del lato B del Long playing sono i più famosi, e anche quelli più proposti nei concerti degli anni a venire. "Tornando a casa" ormai è un classico, con il "tram dei desideri che va" e un'atmosfera cupa che fa pensare alla copertina, una casa illuminata dall'interno... mentre "Ti muovi sempre", dedicata a Carlotta, dura 2 minuti e 43 secondi ed è delicata, col suo fraseggio di chitarra acustica in partenza. Emozionante ogni volta! In "Per cominciare", che sarebbe stata ideale come incipit dell'intero lavoro, dato il titolo, allude sia al "camminiamo" della quarta canzone, sia ai baci, leitmotiv tematico di questo lavoro d'amore, verso la donna e i figli. "Il viaggio" anticipa di sei anni il bellissimo album del 1992, ma tra le dieci di questo del 1986 risulta essere un tantino meno interessante, mentre la gran conclusione è affidata a un altro brano rimasto tra i più cari ai fan di Fabio, "Rime per un sogno", scritta splendidamente sia per parole che per musica, jazzata anche questa, dove si viaggia con la mente per il mondo, tra Milano, Bangkok, Parigi e New York.
Senza avvisare non ottiene lo stesso successo del disco di "Fiore di maggio" e "Ti ricordo ancora", ma resta un buon lavoro, interessante e convincente, almeno da 3,5 stelle. Fabio canterà in inglese sia "Tornando a casa" che "Prendi la luna" per il film di Enrico Montesano "A me mi piace". Dovranno passare quattro anni, con un antipasto nel 1988, per sfornare un disco che rasenterà il capolavoro, e che avrà come nome una delle sette isole dell'Arcipelago toscano.
Elenco e tracce
Carico i commenti... con calma