Secondo capitolo della "trilogia cabarettistica" di Fabio Concato, Svendita totale rappresenta la disgregazione dell'autore in altrettanti alter ego. Dopo l'esordio ironico ma anche poetico di Storie di sempre, in 8 brevi canzoni (l'album ha una durata di appena 28 minuti) Fabio procede sulla stessa falsariga del suo predecessore. "P...come" approfitta della lettera di partenza per elencare persone, situazioni e stati d'animo che insieme formano un unicum ricco di senso. Lo stesso espediente sarà utilizzato tanti anni dopo, nel 1996, per "Bella Italia", dove Concato canta "I come italiani..." La seconda traccia è "Mi fai compagnia", dove il cantautore parla di una donna, irreale, che però gli fa compagnia ovunque, anche in ambienti lontani dal contesto cittadino. Viene citata l'insalata che poi comparirà nell'evergreen "Domenica bestiale" quattro anni dopo. Arriva poi "Vito", ovvero il compagno di infanzia con le gambe viola e con difficoltà economiche. La canzone è praticamente l'anticipazione della ben più famosa "Ti ricordo ancora" del 1984. Non a caso anche nel testo del 1978 si canta appunto "Vito, ti ricordo ancora dentro a panni larghi..." Il lato A del vinile si chiude con "Camios", che non è un errore di battitura, ma il camion detto in milanese. Questo mezzo di trasporto diventa simbolo del lavoro, del risparmio e del guadagno, valori piccolo borghesi all'epoca come oggi in auge, ma "è buffo da dire, devi anche ringraziare" se trovi lavoro.
Il lato B dell'LP si apre con la canzone "Pussy", che sarà ripresa anche nel 1994 per l'album Scomporre e ricomporre. È una dichiarazione d'amore di un uomo disturbato, infatti il cantato è "strascicato", verso una donna che però non lo ricambia. Molto ironica, alla fine lui si stufa e le indica di andar via. "Axen", detta anche "La favola di Axen", è un brano dove al protagonista viene chiesto di far addormentare il bambino. Fabio canta quindi di "un cielo di panna e prati di marzapane", per poi cambiare registro da favolistico a politico, raccontando un mondo senza rivalità e dove "gli uomini sono tutti belli". Chiudono due brani che hanno protagoniste due persone anziane, "Devi ridere" e "Il barbone", dove nella prima si fa riferimento alle cartucce sparate, e non solo quelle delle guerre, invitando quindi il vecchio ad esser contento della sua condizione; mentre nel brano conclusivo si tratteggia un clochard pronto a sapersi arrangiare tra vestiti di fortuna e altri oggetti trovati per caso.
Svendita totale è il secondo e ultimo disco pubblicato da Fabio con la Harmony, con un risultato acerbo e appena sufficiente. L'anno dopo passerà alla Philips e in questa etichetta discografica comincerà la sua maturità come cantautore, a partire da Zio Tom, che però ha ancora una vena sociale e ironica e non marcatamente romantica come dal 1982.

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