Ritchie Blackmore forma, insieme a Jimmy Page e Jeff Beck, il mio trio di chitarristi più amati (con la dovuta precisazione che, per me, Hendrix è fuori da ogni valutazione o confronto con chiunque, troppo smisurato il suo talento)”... così cominciava uno dei miei primi scritti qui su Debaser.

Anche io mi ero dimenticato, in quel momento, di Lui. Io che l’ho sempre amato questo ragazzo. Che nervoso zio porco! Rory ha sempre impersonato perfettamente il “mio” Blues e la figura del Bluesman come la intendo io (anche Moore, Vaughan, Winter, Campbell e altri... ma Lui molto di più).

Facciamo che scriverei per ore su di Lui, quindi cercherò di evitarvi nobili rotture di maroni.

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E’ datata novembre 1961...... E’ la migliore, è la mia vita, la mia migliore amica. E’ quasi come sapere che i suoi punti deboli sono i suoi punti forti. Non mi piace essere sentimentale su cose simili, ma quando passi trent’anni della tua vita con lo stesso strumento è come se una parte dei tuoi ricordi si trovasse lì nelle tue braccia”. (A proposito della sua Fender).

Aveva un’aria timida, sembrava un ragazzino e mi faceva tenerezza. Era cortese e parlava a voce bassa. Sul palco, invece, si era trasformato in un’altra persona, una vera furia, aveva un tiro pazzesco e, se vogliamo usare un termine calcistico, una cattiveria agonistica senza pari”.

La sua proverbiale resistenza nel suonare anche tutta la notte senza mai stancarsi risale al periodo delle showband. La sua foga era talmente tanta che talvolta le dita finivamo per sanguinare”.

“In un concerto in Germania nel 1986 la band di supporto non si presentò, così Rory semplicemente suonò al posto loro eseguendo poi il suo show da headliner”.

Tutto è bloccato nella mia memoria come un video. Posso collegarlo in qualsiasi momento e riprodurlo nella mia testa. Vorrei solo rifarlo ora con la mi esperienza, perché Muddy mi ha insegnato un sacco di cose durante quelle sessioni e perché sono diventato un musicista migliore di quando mi recai lì. Un paio di volte lo abbiamo riaccompagnato con l’auto al suo hotel. Ho mantenuto quella macchina da allora, come una sorta di santuario, perché Muddy era seduto lì. E’ una vecchia Ford Executive, si trova davanti la nostra casa a Cork. La vettura sta cadendo a pezzi ma mi rifiuto di rottamarla. Posso ancora vedere Muddy che fuma i sigari... E’ un bel ricordo per me”.

Rory è stato uno dei pochi artisti rock al mondo in grado di riuscire a creare dal vivo un forte legame con il suo pubblico nell’ambito di show dove non c’era spazio per effetti speciali, giochi di luce, scenografie faraoniche o palchi mastodontici eccetera. Nei video si può facilmente notare come non disdegnasse nemmeno il contatto fisico con la sua gente. Lui viveva unicamente per suonare di fronte ad un’audience e avrebbe continuato a farlo fino alla fine dei suoi giorni. In fondo è per questo motivo se i tre album dal vivo rappresentano il meglio della sua discografia. Amava così tanto i suoi fan che faceva in modo di persuadere gli organizzatori affinché contenessero i prezzi dei concerti entro un livello accettabile”.

Trovo il lavoro di un manager superfluo per il mio complesso. Non devo essere innalzato a superstar e il mio genere attrae sempre gente collegata al mondo musicale e quindi avvicinabile. E’ sufficiente che un tizio venga da me alla fine di una serata per definire un ingaggio”.

Per me i 45 giri sono l’inizio della fine. Ok lo so che con i 45 giri si può aumentare considerevolmente la cerchia di ammiratori, ma quello che mi preoccupa è tutto ciò che sta attorno al successo di un 45 giri. Programmi televisivi stupidi, giornali da servette che ti domandano che macchina guidi e quante sigarette fumi o ti chiedono di firmare la campagna anticancro. No, quel successo non mi interessa”.

“Non credo che il sintetizzatore sia veramente uno strumento. Non riesce a dare quelle emozioni che sento venir fuori da “veri” strumenti. Nel mio prossimo album, penso di usare il clavicembalo e un po’ di organo, ma tutto si fermerà lì. Non c’è strumento migliore della chitarra”. Idoloooooooooooooooooo assolutoooooooo (scusate, mi è partito l’embolo blues).

"Avevamo un ritmo serrato, lui non si fermava mai e pretendeva il massimo da se stesso. Quando lo vedevamo prostrato dall'eccesso di sforzi, l'unico modo per convincerlo ad annullare una data era dirgli che uno di noi stava male".

"Gallagher è davvero un talento naturale.... Gallagher suona come se non ci fosse un domani...."

"Vedete... io amo quello che faccio, non lo vedo come un lavoro; è più un hobby compulsivo. Anche se voglio andarmene in vacanza, finisco sempre con il preparare la chitarra e il registratore".

"A Gallagher della notorietà non importava granché e non aveva alcuna intenzione di assoggettarsi alle odiate leggi del mercato discografico, non lo avrebbe fatto neanche sotto tortura".

"La maggior parte dei musicisti aveva paura di esibirsi a Belfast, ma Rory, che amava definirsi chitarrista del popolo e che non si schierava politicamente, non aveva nessuna intenzione di privare delle sue performance i ragazzi di quella sfortunata città, unendoli tutti, almeno per una sera, a prescindere dalle diverse ideologie".

"Per diventare una star devi cominciare a programmare tutto, come ti presenti, che musica suoni, chi devi avere intorno, devi anche dare retta a troppa gente che studia per te la tua carriera. Io ho voluto solo pensare mia musica e mi sono tenuto alla larga dal big business, così ho perso il treno: ma non mi dispiace, in fondo faccio le cose che voglio e sono contento. E poi ho anch'io la mia popolarità: nel tour americano che ho appena concluso i ragazzi hanno cantato tutte le mie canzoni... è una bella soddisfazione!".

"Mi sembra uno spreco lavorare e lavorare per anni solo per trasformarsi in una sorta di personaggio".

"So che non utilizzeremo mai fumogeni/ghiaccio secco (nei live show)e che non ce ne usciremo mai con ridicole trovate pubblicitarie". Ma non l'hanno fatto Presidente del Mondo questo UOMO??!!!

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"Il Blues fa male alla tua salute. E' semplice. Guarda la lista: Jimmy Reed era epilettico, Howlin' Wolf ebbe bisogno di un macchinario per il rene, molti degli altri grandi erano alcolisti. Muddy Waters è uno di quelli che riuscì a controllarsi. Gente come Skip James non ci riuscì mai. Quando Howlin' era in dialisi, smise di bere e tutto ciò influenzò le sue performance. Perciò il bere ed il Blues sono strettamente collegati, l'uno nutre l'altro".

"Quell'infausto (14 giugno 1995) giorno la televisione di Stato irlandese interruppe tutti i programmi per dare l'annuncio. La BBC mandò in onda uno speciale di dieci ore sulla sua vita. L'orgoglio di quella nazione, colui che reinventò il blues si spense senza essersi sposato e senza aver avuto figli. Il 19 giugno tornò nella sua Cork per essere sepolto ed i suoi funerali furono trasmessi in diretta nazionale sempre dalla BBC".

Chiudo con Clapton che dice di Rory: "Grazie a Lui sono tornato al Blues" e con il suo "simile" Gary Moore: "Era un tale purista, che non avrebbe mai venduto se stesso. Quante persone conosci, nel mondo della musica, che preferiscono quel tipo di posizione? Se non ci fosse in giro gente come Rory Gallagher a dare quel tipo di esempio, potrebbe essere la fine della musica di qualità".

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Io adoro questo ragazzo. La sua anima vera e sincera, il suo essere scontroso e per i cazzi suoi e il suo dare tutto fino all'ultima goccia di sudore per trasmettere le emozioni con la sua musica.

E aggiungo... E' forse l'unico che conosco che non ha mai sbagliato un album. Per chi ama il Blues ed il Rock una garanzia assoluta.

Senza un (voluto) grande successo commerciale, Rory ha schiere di ammiratori ovunque, fanzine, siti, eventi musicali a Lui dedicati. In Irlanda è un "eroe" nazionale ed è omaggiato come nessun altro.

Un musicista ed un uomo in antitesi con la mera vanità delle rockstar; la gente lo ama tanto, oltre che per la sua musica, anche per questo.

Nel 1975 provò e rifiutò di entrare negli Stones, dove a parer mio sarebbe durato, esagerando, forse due mesi. Nel 1972 mise in fila Clapton, Page e Howe come miglior chitarrista dell'anno.

E naturalmente oltre alla statua e al corner vicino a Temple Bar non possiamo dimenticare, nella sua Cork, il murales che ricorda la celebre risposta di Hendrix alla domanda su cosa provasse ad essere il miglior chitarrista al mondo....

E grazie a te nobile Fabio Rossi per questo tuo sentito omaggio a Rory . Quando dici di "sperare di aprire lo scrigno impolverato dei ricordi di tutti coloro che lo hanno amato".... e soprattutto "il mio sforzo è diretto principalmente ai giovani che ..... meritano di scoprire e ammirare la straordinarietà di Rory Gallagher, l'antidivo per eccellenza, colui che ha sempre anteposto la musica a tutto il resto, relegando se stesso al ruolo di semplice collegamento tra la musica stessa e il cuore della gente".

Ci sei riuscito perché queste tue cento pagine sono intense e senza fronzoli, come Rory.

Buona lettura.

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