Il modo con il quale ho scoperto l'uscita di questo album è stato quasi traumatico: facendo un po' di zapping sui canali televisivi mi imbatto su Mtv in un video in cui riconosco la voce patetica di Federico Zampaglione, dei Tiromancino: mi affretto a cambiare canale, quando riconosco una celebre pelata e, con il passare del tempo, un'altrettanto celebre voce.....no, non può essere lui: e, invece si tratta proprio di Fibra, che rappa su una canzone dei Tiromancino, con un flow lentissimo e rime terribilmente banali. Mi fiondo subito su Internet e scopro che il 10 Aprile è uscito il cd del mio rapper preferito, o meglio dire, il cd+Dvd : all'album è allegato una specie di documentario di poco meno di un'ora che contiene interviste, pezzi di vita privata, preparazione al nuovo cd e quantaltro può interessare ad un vero fan del rapper marchigiano.
Comprato il pacchetto, al prezzo di 17 euro, archivio subito il Dvd e concentro l'attenzione sul cd, che sa già di fregatura quando, leggendo la scaletta delle canzoni sulla copertina conto 10 tracce e non più le 18-20 alle quali ci aveva abituato, inoltre mancano le storiche collaborazioni, come quelle con il fratello Nesli, ma tant'è.
Ad un primo ascolto si rimane abbastanza interdetti: le basi, curate come sempre da Big fish, sono una bomba, ma a deludere sono i testi rabbiosi, le rime graffianti, le provocazioni cui ci aveva abituato e che ora mancano terribilmente. Le rime risultano spesso prevedibili e le collaborazioni sono talmente scandalose da far tirare un sospiro di sollievo quando di sente nuovamente la voce di Fibra.
L'album si apre con la title-track "Chi vuole essere Fabri Fibra?", in collaborazione con Daniele Vit: ha un ritornello accattivante che entra subito in testa, anche se il rap è quasi inesistente e la traccia strizza l'occhio più al tormentone estivo che ad un canzone rap. La seguente "Dieci euro in tasca" dovrebbe essere una denuncia contro la crisi (almeno secondo quanto dichiarato dallo stesso autore), ne risulta una canzone demenziale che a differenza della prima non si fa apprezzare neanche per il ritornello; "Speak English" è la più bella canzone dell'album, nella quale si riconosce il vero Fibra, quello che fa ridere con le sue rime pungenti, paragonando le abitudini (specie sessuali) inglesi a quelle italiane."Donna famosa" ha la particolarità di concludersi con un pezzo di un suo concerto, ma niente di chè. La quinta"Via vai" è un'altra perla nella quale Fibra passa da un argomento all'altro spiegando il via vai presente nella sua testa: veramente carina.
"In quel posto" è una traccia inutile e abbastanza ripetitiva, mentre con "Extralarge" si tocca il fondo: qualcuno dovrebbe ricordargli cos'è una rima, che non si ottiene ripetendo due volte la stessa parola e che "pantaloni larghi" non fa rima con "Bob Marley". "In testa" è un brano pieno di rabbia cantanto con Noyz Narcos: rabbia gratuita, finta, prescritta quasi da contratto, ma che non fa breccia. "Alla fine di tutto questo" è forse la traccia più autobiografica e sentita da parte dell'autore, che su un ritmo malinconico si chiede cosa succederà quando calerà su di lui il siapario.
Del primo singolo estratto e ultima canzone del cd "Incomprensioni" non parlo perché sarei troppo cattivo, anche se mi piace far notare come 6-7 anni fa prendeva in giro in "Mr Simpatia" i Tiromancino: chissà se sarà il preambolo di una futura collaborazione con Michele Zarrillio, tanto vituperato in quest'ultimo lavoro.
In conclusione, l'impressione che si ha è che sia stato un lavoro fatto in fretta per battere il chiodo finchè caldo, ovvero sfruttare il fenomeno Fibra finchè sull'onda del successo. Da notare infine la mania di autocitarsi, ripetendo "Fibra" un numero di volte impressionante, fissa che già si denotava nei precedenti lavori, ma che peggiora in questo ultimo caso.
"Chi vuole essere Fabri Fibra" si spera sia solo un mezzo passo falso e non l'inizio di un triste e precoce declino.
Elenco tracce e video
Carico i commenti... con calma