Il meraviglioso cofanetto del nostro Amico Fragile

È una bella sensazione sapere che da qualche settimana è in vendita un cofanetto di tre cd del grande e inimitabile Fabrizio De André; tre cd che ripercorrono le fasi salienti della sua carriera tra musica e poesia, ovvero quel merge che lo ha reso il più grande cantautore della musica italiana. Una bella sensazione perchè a quasi sette anni dalla sua prematura morte, vedere il suo nome tra le "nuove uscite" del mese, è come se il grande Fabrizio fosse ancora vivo; e lo è ugualmente grazie alle sue bellissime canzoni.

Non è un'operazione commerciale come sembrerebbe, ma un riproporre le sue canzoni secondo un certo ordine e divise nel tempo, e magari avvicinare i più giovani alla sua musica. Sono canzoni sincere, canzoni impegnate e canzoni d'amore; De André non c'è più, purtroppo, e se finalmente è uscita la sua prima raccolta completa, un motivo ci sarà. Il motivo è che la musica in genere senza le bellissime canzoni di Faber, non avrebbe lo stesso spessore, considerando il fatto che di anno in anno sono sempre meno le canzoni di qualità rispetto alle canzoni commerciali, magari cantate da gente che insegue solo il successo, che solitamente dura poco. De André non è mai stato commerciale, e non lo sarà mai; tutto questo grazie alla fondazione De Andrè che tutela l'immagine del cantautore, facendo beneficienza e cercando di divulgare il più possibile ciò che il grande Fabrizio ci ha regalato durante la sua carriera. La qualità dei tre cd è ottima, grazie al processo di "de-masterizzazione" che consiste nel restituire alle canzoni il suono originale, senza nessuna perdita.

La selezione delle canzoni è impeccabile, perchè tocca tutte le fasi della sua vita artistica, e all'interno del cofanetto ci sono anche i testi di tutte le canzoni. Insomma, un cofanetto che vale la pena di comprare, e magari regalarlo a chi non ha mai conosciuto la sua musica, perchè dentro le sue canzoni c'è tutto da imparare; c'è il De Andrè allegorico, quello contro la guerra e contro i soprusi in genere, contro l'emarginazione, contro il potere, c'è anche il De Andrè apocrifo, quello genovese, e quello che parla della morte. Infine anche tre canzoni mai pubblicate su cd: "Una storia sbagliata", "Titti", e "Cose che dimentico"(cantata in coppia con Cristiano De Andrè). Fabrizio De André è sempre vivo nei nostri cuori, e le sue canzoni sono la colonna sonora della nostra vita, una grossa eredità lasciata con sincerità e con tanto affetto. Grazie Faber!

"... Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione, chi tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi, per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità..."

Elenco tracce e testi

01   Amore che vieni, amore che vai (02:50)

02   La città vecchia (03:22)

03   Via del Campo (02:31)

Via del Campo, c'è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.

Via del Campo, c'è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.

Via del Campo, c'è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano
e ti sembra di andar lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo là al primo piano.

Via del Campo ci va un illuso
a pregarla di maritare
a vederla salir le scale
fino a quando il balcone è chiuso.
Ama e ridi se amor risponde
pingi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior...
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior...

04   Bocca di rosa (03:07)

05   La canzone di Marinella (03:19)

06   Ballata dell'amore cieco (o della vanità) (03:03)

07   Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers (05:24)

08   La guerra di Piero (03:03)

Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi

lungo le sponde del mio torrente
voglio che scendano i lucci argentati
non più i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente

così dicevi ed era d'inverno
e come gli altri verso l'inferno
te ne vai triste come chi deve
il vento ti sputa in faccia la neve

fermati Piero, fermati adesso
lascia che il vento ti passi un po' addosso
dei morti in battaglia ti porti la voce
chi diede la vita e ebbe in cambio una croce

ma tu non lo udisti e il tempo passava
con le stagioni a passo di giava
ed arrivasti a varcar la frontiera
in un bel giorno di primavera

E mentre marciavi con l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore

Sparagli Piero, sparagli ora!
e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue
cadere in terra a coprire il suo sangue

e se gli spari in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avrà per morire
ma il tempo a me resterà per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore

e mentre gli usi questa premura
quello si volta, ti vede e ha paura
ed imbracciata l'artiglieria
non ti ricambia la cortesia

cadesti in terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato
a chiedere perdono per ogni peccato

cadesti in terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che la tua vita finiva quel giorno
e non ci sarebbe stato ritorno

Ninetta mia crepare di maggio
ci vuole tanto troppo coraggio
Ninetta bella dritto all'inferno
avrei preferito andarci in inverno

e mentre il grano ti stava a sentire
dentro alle mani stringevi un fucile
dentro alla bocca stringevi parole
troppo gelate per sciogliersi al sole

dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.

09   La ballata dell'eroe (02:34)

10   Il pescatore (02:19)

All'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

Venne alla spiaggia un assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di un'avventura.

E chiese al vecchio dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame
e chiese al vecchio dammi il vino
ho sete e sono un assassino.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame.

E fu il calore di un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il sole
dietro alle spalle un pescatore.

Dietro alle spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto di un aprile
giocato all'ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.

Ma all'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

11   La canzone dell'amore perduto (03:22)

12   La ballata del Michè (02:53)

13   Preghiera in gennaio (03:30)

Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.

Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.

Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.

Dio di misericordia
il tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l'inferno esiste solo
per chi ne ha paura.

Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.

Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.

Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.

14   Valzer per un amore (03:48)

15   Si chiamava Gesù (03:16)

16   Il sogno di Maria (04:05)

17   Ave Maria (01:51)

18   Il testamento di Tito (05:50)

19   Inverno (04:11)

20   Girotondo (03:06)

Se verrà la guerra, Marcondiro'ndero
se verrà la guerra, Marcondiro'ndà
sul mare e sulla terra, Marcondiro'ndera
sul mare e sulla terra chi ci salverà?

Ci salverà il soldato che non la vorrà
ci salverà il soldato che la guerra rifiuterà.

La guerra è già scoppiata, Marcondiro'ndero
la guerra è già scoppiata, chi ci aiuterà.

Ci aiuterà il buon Dio, Marcondiro'ndera
ci aiuterà il buon Dio, lui ci salverà.

Buon Dio è già scappato, dove non si sa
buon Dio se n'è andato, chissà quando ritornerà.

L'aeroplano vola, Marcondiro'ndera
l'aeroplano vola, Marcondiro'ndà.

Se getterà la bomba, Marcondiro'ndero
se getterà la bomba chi ci salverà?

Ci salva l'aviatore che non lo farà
ci salva l'aviatore che la bomba non getterà.

La bomba è già caduta, Marcondiro'ndero
la bomba è già caduta, chi la prenderà?

La prenderanno tutti, Marcondiro'ndera
siam belli o siam brutti, Marcondiro'ndà

Siam grandi o siam piccini li distruggerà
siam furbi o siam cretini li fulminerà.

Ci sono troppe buche, Marcondiro'ndera
ci sono troppe buche, chi le riempirà?

Non potremo più giocare al Marcondiro'ndera
non potremo più giocare al Marcondiro'ndà.

E voi a divertirvi andate un po' più in là
andate a divertirvi dove la guerra non ci sarà.

La guerra è dappertutto, Marcondiro'ndera
la terra è tutta un lutto, chi la consolerà?

Ci penseranno gli uomini, le bestie e i fiori
i boschi e le stagioni con i mille colori.

Di gente, bestie e fiori no, non ce n'è più
viventi siam rimasti noi e nulla più.

La terra è tutta nostra, Marcondiro'ndera
ne faremo una gran giostra, Marcondiro'ndà.

Abbiam tutta la terra Marcondiro'ndera
giocheremo a far la guerra, Marcondiro'ndà...

21   Terzo intermezzo (02:11)

22   Recitativo (due invocazioni e un atto d'accusa) / Corale (leggenda del re infelice) (05:48)

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