Fabrizio De André

Musicista

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Fabrizio De André (Genova, 1940–Milano, 1999) è stato uno dei più importanti cantautori e poeti italiani, noto per i suoi testi legati agli ultimi, agli esclusi e per l'innovazione musicale che introdusse nella canzone d'autore, integrando lingua, dialetti, folk, world music e collaborazioni di rilievo.

Figura centrale nella storia della musica italiana, De André è celebre per concept-album come La buona novella, Anime salve e Creuza De Ma. Le sue canzoni trattano spesso di emarginati, ribelli, puttane, figure bibliche e popolari. Collaborò con artisti come Mauro Pagani, Ivano Fossati, Massimo Bubola, PFM. Sperimentò con dialetti (genovese, napoletano, sardo), lasciando un'impronta indelebile nella cultura italiana.

Fabrizio De André, protagonista assoluto della canzone d'autore italiana, è celebrato per la sua poesia, la narrazione degli ultimi, la sperimentazione musicale e la schiettezza nell'affrontare temi sociali e politici. Le recensioni sottolineano la sua unicità, l'ironia, la capacità di fondere lingua, dialetto e tradizione, dal folk alla musica etnica. La sua discografia attraversa decenni tra concept album, collaborazioni eccellenti e concerti memorabili, lasciando un lascito indelebile.

Per: Amanti della musica d'autore, appassionati di poesia e letteratura, curiosi di storia e società, chi vuole capire l'Italia attraverso le canzoni.

«... E a montare l'asino c'è rimasto Dio, il diavolo è in cielo e ci si è fatto il nido... »
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"Filosofare è solo un altro modo di avere paura"
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"Nessuno, quando si progettò di filmare le due serate al Teatro Brancaccio di Roma, avrebbe potuto pensare che in quel modo sarebbero state messe su nastro alcune delle ultimissime apparizioni in pubblico di Fabrizio De André."
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"Come nelle primissime canzoni, in questo, che è purtroppo l'ultimo album di De André, i protagonisti, le 'Anime salve' appunto, sono gli emarginati, i poveri, tagliati fuori da una società basata solo sul denaro e sulla competizione."
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«Ma tu che vai, ma tu rimani vedrai la neve se ne andrà domani / rifioriranno le gioie passate / col vento caldo di un'altra estate»
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