"Con l'andare del tempo si scopre che gli uomini sono dei meccanismi talmente complessi che agiscono tante volte in modo indipendente dalla loro volontà. Allora finisci per trovare poco merito nella virtù e ben poca colpa nell'errore. Se estendi questo tipo di indulgenza anche a te stesso riesci ad avere un rapporto meno contrastato con il tuo prossimo"
...Faber...

 La parola "canzone", richiama immediatamente  alcune immagini: una spiaggia... un fuoco... una chitarra e inevitabilmente un uomo: Fabrizio De Andrè.

Un uomo che per mestiere decise di fare il Musicista e si ritrovò protagonista dell'invenzione di un nuovo appellativo da attribuire a chi come lui viveva di legno voce e 7 note: "il Cantautore". A suo tempo fu il primo ad introdurre argomenti di protesta e a sensibilizzare temi come: droga, prostituzione, povertà, truffa, inganno, guerra, politica e religione. Un personaggio carismatico che ha trasgredito con stile riuscendo a segnare per sempre la musica Italiana...

 L'album in questione risale al 1997 quindi è uno degli ultimi lavori della produzione di Faber e rappresenta una raccolta di successi. Si aprono le danze con una straordinaria "Coda di lupo" tratta dall'album "Rimini", in cui padroneggia una chitarra elettrica singhiozzante che esplode in un bel riff ritornello, pezzo comunque malinconico e crudo con un testo affascinante che rispecchia un po' la vita da frontiera. Si procede con la triade "La canzone di Marinella", "Sally" e "La cattiva strada". Il primo pezzo cantato con Mina che poi sarà l'autrice del suo successo grazie a questo importante intervento lascia spazio a un incantevole brano melodico in cui viene trattato l'argomento dell'attaccamento familiare e del naturale allontanamento, e a chiudere il cerchio un pezzo che evidenzia l'importanza delle esperienze...con il concetto base molto semplificato che "se non provi non credi"...firmato anche "De Gregori".

L'album riprende fiato con due famosissime tracce: "Il canto del servo pastore" e "Bocca di rosa"... ma ad imbastardire d'amore il tutto ci pensa una sdolcinatissima e mai banale "Se ti tagliassero a pezzetti".

L'ottava traccia lascia spazio alla passione di Faber per la Sardegna rispolverando un pezzo targato 1984 e tratto dall'album "Creuza de ma" caratterizzato da sonorità folk locali... il brano in questione è "Jamin-a"...in cui spadroneggia il calore della voce che rende il tutto molto interessante caratteristico.

Gli ultimi tre brani proposti sono: "La canzone dell'amore perduto", "Il bombarolo" molto ironico e tagliente e "Ave Maria" sperimentale riproduzione di un tradizionale canto Sardo.

Ad arricchire i contenuti musicali ci pensa la partecipazione nella maggior parte dei pezzi del mitico Mauro Pagani...attuale musicista del tanto "odiato" Luciano Ligabue!!!

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