Derimere nel deridere in maniera esoterica una condizione umana votata alla disumanità può trasformare in molti la cefalea provocata dallo sbomballo sonoro in un encefalitismo permanente, vista la portata di informazioni invisibili, sonore e non, che ci travolgono perché abbiamo solo una visione duale per analizzare i dati.

Intendiamoci, per un barbarismo animico basta e avanza "de magnà e beve", ma come diceva un amico "non siamo fatti per vivere come bestie". Dunque la nausea di un saltino trascendente, giusto per iniziare, provoca conati continui al nostro ego dove inconsciamente all'inizio arriva la spiacevole notizia del miserabile che siamo e gli aggiustamenti consolatòri che ci diciamo allo specchio fanno naufragare quella vanità "del più bello del reame" peggiorando una presa di coscienza sull'immediato reale. In poche parole quagliamo seduti sul cesso, ormai in trasformazione alchemica, che la nostra merda, come la merda di tutti, puzza, e non è tutto oro quello che (marrone) luccica.

Comunque c'è occasione di tirare lo sciacquone giusto su queste "note". Alché possono succedere diverse cose come effetti collaterali della rivelazione sonora: uno si vota ad un edonismo più sfrenato e se ne strafotte il cazzo di sedimentare sesterzi per l'aldilà; uno la prende male e diventa un serial killer; uno la prende "bene" e si pianta una pallottola in testa; uno va in depressione e inizia a prendere psicofarmaci che i dottori birichini non vedono l'ora di fare la ricetta; uno lo prende in culo (o/e in bocca); uno casca nella rete della new age con quelle loro meditazioni da rincoglioniti; uno gioca al lotto e "aspetta e spera".

E potrei continuare all'infinito con le cacate onaniste che si è inventato l'essere pseudoumano per sfuggire alla destrutturizzazione dell'identificazione con la carrozza-corpo. Lo so, non è facile cambiare totalmente e ricominciare tutto diversamente, ma la "buona novella" è che c'è solo quella strada da seguire che porta a Roma.

Insomma so' cazzi (grossi e amari) l'evoluzione che ci aspetta ma, come ripeto, per sedimentare polvere di stelle in prospettiva eterna scordatevi diplomi, lauree, carriera, fare taaanti soldi, il golf, la fica, mors tua vita mea, e chi più ne ha più ne metta, consumisti persi che non siete altro. Poi ci sono bastardi millenari con un'età animica antica che esternano un barbonismo nolente tanto è la rottura di coglioni della consapevolezza degli eterni ritorni e imbastiscono happening tanto per simulare di passare il tempo in qualche modo e mistificano il tutto con abbocchi cinici nelle rivisitazioni delle loro reincarnazioni.

La seminale etichetta "Subterranean Records" dà l'avallo sempiterno di diffondere il pulviscolo di questo limpido cieco massacro. Non per niente questo lavoro è una genuina "California Babylon" votata al "bene" dove angeli stronzi starnazzano fuochi sacri che ustionano imprudente utenza ma che mandano in visibilio un minuto pubblico di vagabondi del Dharma che pazientemente aspettano queste performance anche centott'anni,
con tutta quella pesantezza paradisiaca "così in cielo così in terra" messa sul vinile.

E come se non bastasse c'è la prova visiva del concerto, "Night of the succubus" il 6-6-1981 a San Francisco col terzo 6 escluso, che comprova l'inganno del riflesso della vita, vita intesa come smontaggio certosino di tutte le sovrastrutture ingombranti che ci mettiamo sul groppone per imbellettare il nostro corpo e credere che contiamo qualcosa. Marsellus Wallace docet: "Se pensiamo che il nostro culo invecchierà bene e diventerà buon vino... Non è così".

Factrix e Monte Cazazza insieme e pure live, e pure Tana Emmolo-Smith al violino, e pure Z'EV alle percussioni. Ma che volete di più dalla vita: corone di oro farlocco buttate nel cesso, disintegrate da primitive machine-noise resonance mai rilasciate prima d'ora... Così si fa'!

Più che una rivincita dei "succubi" a questa pazzia dannata che è la vita in questa dimensione, i menestrelli in questione sono devoti nello scardinare schiavitù dell'inganno della conta del tempo dismettendosi nel costruire questa torre di Babele capovolta, non inducendo in tentazione ma neanche liberando dal male, provocando però i giusti incubi.

Enjoy and vomits in your teacup! Ognuno se la deve vedere con la schifezza di lui stesso, auguri. Punto e virgola ragazzi, punto e virgola; mi raccomando...

"ROME WILL BURN"

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