Quando l’uomo delle pizze si è trovato al bivio della sua vita, tra la gnocca e lo gnocco, (ma il prof. Buridano direbbe: tra il triviale e il sublime), ha scelto quest’ultimo.
A metà strada, però, visto che la zuccherina l’ha impalmata lo stesso. Dopo le pizze, lo gnocco. Un bel passo avanti, non c’è che dire, i miei complimenti. Insomma il carnevale, per il nostro bel bamboccio grassino, non finisce mai.
L’avevamo capito subito, con l’esplosione dei suoi “popper beats”, che si andava verso l’extra largo, la risata grassa, il beat fracassone, il socialismo celeste, la fratellanza chimica, il pop infilzato come un tacchino a Natale. Uffa, l’Eldorado del breakbeat, insomma (ma questa me l’ha suggerita bofonchiando il prof. Buridano).

In questa favola magica che è la vita, il bamboccio grassino se la gioca come un Sergente Garcia inebetito da grandinate di beats, campionature allegre un tanto al solco, tanto che gli ingredienti utilizzati nella casa dell’amore per testare la pizza e lo gnocco sono rappresentativi di una bonomia da falce e fornello (e limoncino).

Il paradiso del pizzaiolo non può attendere: confuso felicemente tra Lenin e Shulgin, il panierino psichedelico del socialismo celeste viene praticato nelle tante estasi quotidiane che gli succedono a ritmo frenetico per settimane e settimane. Tutti hanno bisogno di un carnevale, no? Altro che lavoro o giustizia. Il socialismo è in paradiso (“Avviso ai non comunisti! Perfino Dio è uguale per tutti” lo dicevano anche quelli di un’altra fratellanza beffarda, i maledetti francesi, più di un secolo fa!), qui in terra abbiamo bisogno di una 303, di un carnevale xl e un’infilata di zacchere ritmiche. L’avesse saputo il baffone georgiano, l’avrebbe applicato alla lettera (o al comitato centrale).

Non ingravidiamo però il pizzaiolo con il peso della Storia, lui è uno Lazarillo di Brighton. Per lui il breakbeat è stato una pantalonata. Non che il freakpower in allegra còsmesi abbia mai svicolato dalla sua strada maestra. Anzi, fin dalla più tenera età nei tetri 70s, si sollazzava con il punkone e naturalmente s’inalberava per gli Imitazione 69, i più ingordi apostoli dell’incasso tramite caos, altrochè lo scimmiottìo del circo situazionista pistoliano. Dopo le rivolte bianche, i mitragliatori sopra i tetti e le pistolettate a Brixton, il nostro futuro grassino se la ripassò, la vita-carnevale, con quei martini campanari un po’ tardi di comprendonio, tanto ingenui da arrivare al poker delle classifiche, negli anni Ottanta, senza barare.
Ma poi, che barba assira, la scalata alle classifiche, i concerti, le interviste, la stellitudine che t’aspetta. Meglio, molto meglio, il ballo, Dioniso, Bacco e Tabacco. E visto che in gioventù gli era molto piaciuto il western metropolitano, giù di nuovo con le pistolettate di Brixton, chè l’Internazionale è dei Beats, dei tamburi, non dei lavoratori. I tempi per la rivoluzione, da ballo però!, sono maturi. Il pizzaiolo parte per l’Eldorado del breakbeat con l’urlo militante di: Lenin, Shulgin, Mao Tze Tung!.

Si tessera al P.C.I., il Partito Chemical Inglese, scambia i rave per manifestazioni politiche, le adunate illegali per acquoline rivoluzionarie, MixMag per la Pravda, la 808 per l’AK 47, tifa rivolta e incita all’imboscata comunista dall’alto delle gradinate da stadio, invece di tagliare i fili delle corporations come atto di sabotaggio taglia dub plate, insomma una gran confusione, l’avrete capito. E questo, o compagni del breakbeat, è fantastico. Perchè il nostro grassino ha spirito d’abnegazione, fa proselitismo, diventa carismatico come Jim Morrison tanto da sognarsi Leader del Komsomol del Breakbeat e aprire una Quinta Internazionale, intitolata Big Beat Boutique.

Il socialismo da sabato sera, ma anche il venerdì va benissimo, è stato un’ esplosione contagiosa, il Vangelo di Norman è la vita vissuta tramite la chimica, altrochè i libretti rossi cinesi. L’ultimo atto di fede socialista e ricerca abnegante dell’insuccesso a tutti i costi è quel bel prillino di “A metà strada tra la gnocca e lo gnocco”, dove tra ritmi chemicalotti da Capitan Fracassa e fandonie gospel, sobri martellii da rave di fine stagione e una stregoneria psichedelica con tanto di Morrison (il freakpower al potere!!). in versione socialismo celeste, il circo-carnevale si chiude.
E’ stata dura, ma il paradiso (e il socialismo) non ha dovuto attendere molto.
Il bel bamboccio grassino ha finito tutte le pizze in circolazione...

Carico i commenti...  con calma