Il mondo è pieno di delatori. Feccia inutile, marmaglia pronta a sputarti addosso le proprie frustrazioni in maniera tirannica perché non in grado di capirle, prima ancora che metabolizzarle. Inutile poltiglia che rimane incastrata fra le suole delle scarpe.

È proprio vero, a certi bastardi (senza padre) non ti riesce il raggiro. La vita in provincia è facile per un libero pensatore vero? Uno che non ha mai avuto paura di dire quello che pensa. “Se di notte fai un passo con la lingua ch’è un coltello ti tagliano gli abiti addosso”, un eufemismo. Resistere da sempre, una crepa nel muro, un(a) crepa nel muro.

La feccia ci ha sempre provato, fin da età insospettabili, uno sputava in continuazione e raccontava aneddoti da 80enne, rispondevo con risatine caricaturali, altri giocavano col silenzio o con i nervi, con l’alcool o con le ragazze, ridicoli. Quando ti iniettano l’odio ti iniettano anche l’antidoto per capirlo, cretini che non sono altro. Tutti più grandi, tutti affetti dal nonnismo, retaggio millenario di riti mesozoici, neanche il monolito rappresenta tale grandezza di vuoto.

Nelle scuole era un delirio costante, surreale e dolce, all’ora di educazione fisica guardavo i coetanei affannarsi e dare il meglio per primeggiare, li schernivo oltre a fare finta di dormire in piedi. A scienze delle merendine qualcuno (ma pochi) giustamente andava in tuta. Mi mettevo dei colori improbabili, pantaloni consumati marrone acceso, camicia del mercatino a quadretti e colori orrendi e sopra una bella tuta sintetica fluorescente. Aprivo la zip con sotto la camicia e qualcuno riusciva a dirmi: “ma come cazzo ti sei vestito?”. Impariamo a tirare fuori il peggio da chi ci sta davanti, ci nutriamo delle sue miserie. Buchi neri immuni alle schizofrenie masturbatorie che ruotano insieme al criceto. Di cosa vuoi parlarmi? Parlami con non parole, non riescono neanche a fare questo piccolo sforzo. Allora via con le domande, e tu ascolti affascinato, davanti a te un primate.

Noi siamo artisti, Father John Misty è un artista dell’odio come tanti altri. Però è bravo, è dolce con varie sfaccettature di odio. Pesca dai classici, in questo pezzo sento un po’ Young, un po’ Sir Elton, un po’ fate voi. Anzi provate a dirmi il solo elettrico a chi somiglia che ci riuscite meglio di me. I testi niente male veramente, la voce pure, arrangiamenti tutto a posto. Abbiamo un nuovo padre (un Bowie a colori) fra noi dopo Maronno.

Se volete approfondire l’artista leggete la recensione di sotomayor di Pure Comedy.

PS/Dedica: Dedicato a te, persona speciale che leggi.

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