Faust IV è un album molto vario e frammentato. In questo caso la mancanza di omogeneità si rivela un vantaggio che favorisce scorrevolezza e facilità d'ascolto.
L'aspetto sperimentale è tenuto abbastanza a freno ma non è necessariamente un male.

Il pezzo piú importante viene messo subito in apertura ed il giudizio complessivo è quindi fortemente influenzato dalla sua riuscita: è il manifesto roboante "Krautrock", quasi 12 minuti strumentali in cui si possono distinguere tre momenti principali. Dopo un inzio di puro, indistinto magma sonoro la batteria introduce ritmo e velocità.
Il pezzo decolla verso una parte centrale piú sostenuta per poi immergersi in un finale dai bellissimi toni epici.

Qui per la prima volta si indovinano le origini e le idee del sound che i My Bloody Valentine hanno portato al suo naturale compimento. È uno scenario denso e affascinante quello che viene evocato ed è un colpo di genio far seguire a tanta solennità l'ironia della scanzonata "The Sad Skinhead", un ritmo quasi reggae su cui si innesta un testo esilarante ("Going places smashing faces what else could we do?").
Il terzo pezzo, "Jennifer", è un altro punto forte dell'opera: cupo, incalzante, dolce, ossessivo, di una modernità assoluta.

C'è un leggero calo nella seconda parte ma anche abbastanza invenzioni da mantenere l'ascolto interessante.
Soprattutto da citare la conclusiva "It’s A Bit Of A Pain", una bucolica ballata folk sporcata da improvvise scosse rumoristiche.

Elenco tracce testi e video

01   Krautrock (11:47)

02   The Sad Skinhead (02:43)

Apart from all the bad times you gave me
I always felt good with you
Going places, smashing faces
what else could we do?
Apart from all the good times I gave you
you always felt bad with me
Going places, smashing faces
what else could have happened to us?

03   Jennifer (07:11)

04   Just a Second (Starts Like That!) (03:35)

05   Picnic on a Frozen River / Deuxieme Tableux (07:45)

06   Giggy Smile (04:28)

07   Läuft...Heist das Es Läuft Oder Es Kommt Bald...Läuft (03:40)

08   It's a Bit of a Pain (03:08)

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Altre recensioni

Di  De-cano

 The Sad skinhead è ora uno dei loro migliori, ma al tempo non potevo neanche sentirlo nominare.

 I Faust, quando raggiungere le stelle non significava brillare per aver successo.


Di  Neu!_Cannas

 Questo è un album grandioso e stupendo, per nulla piatto e "commerciale".

 Il Kraut è tutto un altro discorso, è fatto da gente folle che ti porta per mano in prati desolati e ti invita ad alzare lo sguardo al cielo, verso il cosmico.


Di  stiff.kitten

 Faust IV è un macigno della corrente kraut tutta, un trentaseienne che sembra ancora un neonato.

 Questa autentica opera d'arte contemporanea è in grado di catapultarti in una trance nella quale è possibile scorgere le forme più disparate.