Novembre - Dicembre 2009

A volte capita l'impensabile, nella vita come nella musica, ci si ritrova in situazioni e in ascolti improbabili che arrivano non si sa per quale motivo e come una cometa attraversano il nostro cielo per soli pochi attimi. Album senza pretese, ma che vanno a toccare proprio quello stato d'animo nel quale ci ritroviamo,a toccare le corde giuste, al momento giusto, nel modo giusto. Per un mese o poco più questo album è stato il compagno più fedele delle mie notti insonni, fra dubbi,ansie,fobie ed incombenti esami.. è entrato nella mia vita quasi per caso, e fra i miei ascolti si è ritagliato un posticino di riguardo.

Federico Poggipollini

Chitarrista e cantautore italiano nato a Bologna il 26 marzo 1968. L'ho apprezzato molto nel suo periodo Litfiba (dal 90' al 93'), molto meno nel resto della sua carriera a fianco di Luciano Ligabue, uno che non mi è mai piaciuto e mai mi piacerà. Il suo esordio da solista è datato 1998, con l'album che mi appresto a commentare, seguito nel 2003 da "Nella fretta dimentico" e dal recente "Caos cosmico" del 2009.

"Via Zamboni 59"

Il titolo è un omaggio alla città natale dell'autore, per chi non lo sapesse è una famosa via di Bologna (città nella quale mi trovo attualmente), sita nella zona universitaria. Marcato accento bolognese, testi semplici, confidenziali, chitarra ora acustica ora blues: ecco cosa sta alla base di questo lavoro.

"Insomma vorrei": "Ma come scorre questa mia vita,me lo chiedo tutti i giorni e quando è sera me la prendo con me stesso, la giornata è già finita ed io non ho ancora fatto niente" ..

"Voglio il paradiso": "Sto inseguendo la tua vita e ci giro sempre intorno, mentre immagino il tuo viso luminoso come un astro, resto sveglio fino a quando non ti rivedrò"

"Due": "Sono notti che cammino la città e la nebbia che mi avvolge si dirada ma la pioggia che cade giù bagna il mio viso"

"Piccola": "Piccola ha due occhi neroblu, guarda la collina, guarda giù e mi chiede cosa non va, piccola dall'alto la città mille luci nell'oscurità, respiriamo il vento che c'è"

"L'angolo dei sogni": Io non ho sonno mai e passo un'altra notte chiuso in un angolo a rincorrere un'idea"

Questi stralci di testo mi servono a far capire il mio interesse terapeutico verso questo album. Si sono un INSONNE CRONICO, romantico, nostalgico e sognatore. Musicalmente li considero anche gli episodi migliori, un cantautoriato gradevole condito da un buon lavoro di chitarra. Il resto dell'album propone brani semi acustici ("Maela", "Una ferita da guarire" e "Verso oriente"), pop rock ("Uscite fuori" e "Come il vento") e un brano strumentale ("KKF") .

Federico non stava bene quando ha scritto questo album: era depresso, dubbioso, viveva più di notte che di giorno, l'amore era sfuggente e incompiuto, la vita apatica e svogliata. No non sono amico di Poggipollini, ma attraverso questo album ho imparato a conoscerlo e a comprenderlo: è proprio vero che dalla sofferenza nasce sempre qualcosa di buono.

E da quel giorno diventammo amici.. grazie Fede, io adesso sto bene.. e tu ?

Elenco e tracce

01   Insomma vorrei ()

02   Voglio il paradiso ()

04   Una ferita da guarire ()

07   Uscire fuori ()

08   L'angolo dei sogni ()

09   Verso oriente ()

11   Come il vento ()

12   Finisce sempre così ()

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