Tracciare una linea e ricominciare. Così si può efficacemente sintetizzare il significato di questo "The Singles", raccolta delle più belle hits dei gallesi Feeder. La prima parte di carriera di Grant Nicholas e soci, quella più hard-pop/rock, è meno rappresentata (mancano infatti bei numeri quali "Stereo World" e "Tangerine"), mentre ha ampio risalto la tranche più intimista e poppeggiante del percorso musicale dei tre (quella post John Lee, batterista suicidatosi nel 2002).
I Feeder sono infatti un combo sotto certi aspetti anomalo; partiti come guitar band sulla falsariga di gruppi americani del dopo grunge come, tanto per fare un nome, gli Smashing Pumpkins, si sono comunque nello stesso periodo segnalati per la capacità di Nicholas di scrivere ottime gemme pop-rock come la hit "High" o la meno inflazionata "Suffocate", che chiude quest'album. Falsariga che prenderà decisamente piega nel post 2002 del gruppo gallese; dopo la disgrazia di Lee, infatti, se si eccettua qualche sporadico episodio (come le qui presenti "Come Back Around", "Shatter" e "Pushing The Senses"), la band opterà per atmosfere malinconiche e sognanti ("Tumble And Fall" e "Forget About Tomorrow", dove emerge invece il Billy Corgan più delicato) che delineano gemme assolute di pop elegante ed evocativo ("Tender", dove il fantasma di Lennon aleggia indisturbato, o "Just The Way I'm Feeling", forse il pezzo britpop per eccellenza dei Feeder).
Gli inediti sono ben tre, di cui due estratti come singoli; il primo, "Lost & Found", sfodera un bel riffone potente e richiama cose molto vicine ai Grohliani Foo Fighters, mentre l'altro, "Save Us", è una bella ballata elettrica dove le chitarre continuano a spadroneggiare. "Burn The Bridges", rimasta quindi nell'ombra, è forse la migliore delle tre, sempre piacevolmente roccheggiante e melodica. Come confermato dal batterista Richardson, le sonorità dei tre inediti sono indicative riguardo il nuovo lavoro dei Feeder, previsto per inizio 2008.
Rimane ignoto il motivo per cui questa band, se si esclude il Regno Unito, non abbia raggiunto un successo commerciale che altri gruppi della stessa matrice sonora hanno raggiunto. Le potenziali hits ci sono, penso a "Feeling A Moment" o "Just The Way I'm Feeling" ("Buck Rogers" è un caso che non si è più ripetuto), ma in paesi come l'Italia continuano ad essere un fenomeno quasi di nicchia. Meglio così? Forse sì. L'importante è che continuino a sfornare belle canzoni come hanno fatto finora.
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