Il compositore tedesco Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847), pur essendo nato in una famiglia di origine ebraica, era di profonda fede protestante. Il fatto che la sua fosse una casata di commercianti, banchieri ed intellettuali gli consentì, al contrario di quello che accadde a molti altri grandi compositori (da Mozart fino a Schubert) una vita sempre agiata e scevra di preoccupazioni. Il fatto che egli fosse di fede protestante risulterà determinante nel suo ciclo sinfonico: la II e la V sinfonia presentano entrambe caratteristiche che le rendono simili a messe in parte (II sinfonia, ove nel finale compare anche il coro: omaggio alla IX sinfonia di Beethoven?) o del tutto (V sinfonia) strumentali. La V sinfonia, classificata quale Op107, è stata "soprannominata" correntemente col nomignolo "La Riforma": essa è stata infatti composta nel 1830, in occasione dunque del III centenario della "Confessione di Augusta" (avvenuta nel 1530), la quale sancì la definitiva affermazione del culto cristiano-protestante all'interno della cultura mitelleuropea. In questa sinfonia, infatti, non è difficile scorgere un'intenzione programmatica.
Il I movimento della sinfonia è formato da 2 sezioni diverse: la prima è un'introduzione ("Andante") caratterizzata da due aspetti: armonicamente, la tonalità è costantemente sospesa tra maggiore e minore, timbricamente, invece, i colori strumentali sono assai cangianti ed eterei, e presentano quasi dei lucori sonori. Il primo aspetto potrebbe rimandare alla costante incertezza della vita, il secondo, invece, alle misteriose armonie del Paradiso. La seconda sezione, invece, è un vigoroso "Allegro con fuoco": qui troviamo una definitiva affermazione del minore, i temi sono tempestosi ed al contempo solenni, le dinamiche orchestrali possenti e decise: forse, il tutto è un rimando alle aspre critiche poste da parte di Lutero alla Chiesa, ed alla sicurezza interiore che mostrò il pastore protestante.
Il secondo movimento ("Allegro vivace") è uno Scherzo con Trio: ha un carattere prettamente popolaresco; Mendelssohn probabilmente voleva comunicarci che la Bibbia non è dei soli prelati, anzi E' e DEV'ESSERE di tutti, e che, quindi, l'atto di trascrivere la Bibbia dal Latino alle lingue volgari (del quale, tra l'altro, lo stesso Lutero fu il pionere) era lecito.
Il terzo movimento è un "Andante", dal carattere assai pensieroso e malinconico. Il dialogo tra archi e legni probabilmente vuole essere d'aiuto al dialogo tra Chiesa luterana e Chiesa cattolica, al fine di superare le lacerazioni tra questi due poli della cristianità.
Il IV ed ultimo movimento è, invece, impostato come un corale strumentale: introducono gli archi, i quali ben presto si uniscono nell'enunciazione del grave e solenne tema del corale luterano "Ein' Feste Burg ist unser Gott" (tema che poi verrà ripreso anche da Wagner, il quale se ne servirà come tema per alcuni cori nella tetralogia "L'Anello Dei Nibelunghi"). Il messaggio che ci lascia questo finale è il seguente: tutti i cristiani dovrebbero rivolgere la loro preghiera ad un unico Dio, tutti quanti uniti, e tralasciare inutili lacerazioni e fanatismi.
Mendelssohn, tuttavia, non scrisse alcun programma per questa sinfonia, ma, implicitamente, almeno in parte certamente vi si attenne (per sua stessa confessione, infatti, quest'opera la scrisse per onorare il tricentenario della riforma luterana).
Pagina intensissima ed espressiva, la V sinfonia è stata purtroppo molto spesso ingiustamente bistrattata in luogo delle più note III e IV. Tra i direttori che vi si sono cimentati, si eleva il leggendario nome di Leonard Bernstein, purtroppo la sua incisione, effettuata alla guida della New York Symphony Orchestra, è ormai un pezzo da collezionisti ed ormai difficilmente la si riesce a trovare in commercio. Ottima alternativa a tale incisione resta comunque quella di Claudio Abbado alla guida della London Symphony Orchestra, peraltro inserita in un cofanetto CD Deutsche Grammophon includente anche le altre 4 sinfonie di Mendelssohn e le Ouvertures del medesimo compositore. Purtroppo, questa "Riforma" risulta meno appassionata e lucida rispetto a quella di Bernstein, non resta che attendere una ristampa della versione di quest'ultimo...
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