Il frutto più maturo dell'intensa collaborazione tra il regista Ferdinando Baldi e l'attore (attore?) ed esperto di 3D Tony Anthony (cioè Roger Petitto) è certamente questo epocale western-zatoichi "Blindman, il pistolero cieco", film bizzarro, talvolta deprimente, altrove curioso e goloso che ripropone in chiave spags la figura del samurai non vedente, riproposta in tempi recenti e con la consueta ironia dal grande beat Takeshi.
Anthony, che negli anni '60 aveva gironzolato nel cinema italiano, trovò con il regista Luigi Vanzi uno sbocco per la sua carriera: negli anni dei duelli all'amatriciana. Il buon Petitto, alias duevolteTony, realizzò una minisaga western dove proponeva una statica declinazione in sedicesimo dello Straniero degli stranieri, cioè Clint "Dio" Eastwood. Titoli: "Un uomo, un cavallo, una pistola", "Un dollaro tra i denti" e "Lo straniero di Silenzio". A seguito di questa mini epopea in poncho, Anthony realizzò con Vanzi il piccolo gangster movie "Piazza pulita", secondo il Merega dai tocchi cormaniani e, a parte alcune incongruenze e un'ambientazione un po' tirata via,trattasi di una pellicola che si lascia guardare, con un gran Adolfo Celi, che consumava i resti di Largo di "Thunderball", e una spiritosa, pre-zoccola Lucretia Love. Sebbene attore statico fino alla paresi (ma senza la poesia della paresi Kitanianal'attore (attore?) e il regista realizzano una curiosa figurina di furbo di mezza tacca che entra in un giro più grande di lui e le paga tutte, pesce piccolo in una botte di balene sotto sale. Ma...
...prima di questo film di mitra a bandoliera, Anthony e Ferdinando Baldi (TRADIMENT!) danno inizio alla loro futura fruttuosa collaborazione col film per cui i due verranno ricordati seculae seculorum: Blindman, o' pistolero cieche.
Reclutato Allen Klein della ABKCO, l'uomo che doveva salvare i Beatles dalla rovina (non funzionò) e che ebbe gli Stones tra le mani, e fattogli spillare un buon budget, i due si fanno scrivere da Pier Giovanni Anchisi e da Vincenzo Cerami la bizzarra storia di questo non così improbabile fucilatore ipovedente. La missione del ragazzo dagli occhi bianchi è quella di recuperare 50 femmine stra-mega-bbone (tra cui Solvy Stubing, la bionda Peroni classica) da tre bandidos, tali gentilmeni Rogna, Puzza e Forca.
Blindman arriva nel solito villaggio assolato e ventoso, in testa un enorme cappellone ed un abito very hippie; esce un malandato ometto, con insolazione da muratore ed età apparente che non rende giustizia all'età anagrafica. El ciego chiede di indicargli la campana della chiesa. Tastando il braccio aragosta dell'ometto prende la mira e non fallisce un colpo, facendo dindondare la campana manco fossimo durante il mese mariano. Da una finestra di un'hotel si affacciano i tre tizi, che un attimo prima ronfavano aggrovigliati ad una grassa bagascia negra, sfibrati da amplessi trash-olezzanti e sudore stantio. Blindman richiede la sua merce ma i tre furbacchioni lo deridono comunicandogli che le fanciulle sono andate da Domingo (Lloyd Batista, già in "Amore e guerra" di Woody Allen), un bastardo bandido mechicano e dalla sorella Dolce Mama (Magda Konopka, la "Satanik" del tristo film di Vivarelli).
Blindman, sentenziando frasi semiprofetiche sull'amicizia, fa brillare i tre, la bagascia e l'hotel con una bella pacca di dynamite e sen va in quel del Messico....
Nota: uno dei tre cisposi lestofanti è Mal Evans, un collaboratore stretto dei Beatles, non accreditato nei titoli.
Che nota curiosa: e che effetto trovare in un makaroni western un appartenente alla schiatta degli Scarafaggi!!!! Fa davvero una sensazione anomala...
Già; ma questa sensazione si polverizza, si riduce a gnente quando scopriamo che Domingo, oltre che una sorella (il rapporto tra i due puzza, c'è incesto nell'aria...) ha un Fratello, Candy, un tontolone interpretato da RINGO STARR.
Candy è il punto fragile di una famiglia di vipere (per inciso Domingo è fissato coi serpenti, veste solo pelle di serpente e fuma sigari di serrpente); candido, appunto, nel suo folle amore non corrisposto per la biondissima Pilar (una svedese in Messico, Agneta Eckemyr!!!). Il nostro eroe senza vista incontra Candy e i suoi bravi proprio nella fazenda del padre di Pilar, giusto nel momento in cui Candy è andato a pretenderla. Divenuto in un nanosecondo lo zimbello dei bastardos, lo fan danzare a suon di pistolettate sui piedi. Blindman, provvisto di sense of understatement e humor, ci sta per un po' poi prende la mira e col suo fucilone-stampella li fredda meglio di un'aquila.
Il resto della trama è il tentativo, ricco di colpi di scena, da parte di Blindman di recuperare le 50 ficone, promese da Domingo ad una truppa di militari messicani guidata da El general (il caro, sdentato, untissimo Raf Baldassarre). le ficone, docciate e calzate, vengono presentate sul palcoscenico di un teatro abbandonato alle decine e decine di soldatos imbriaki che reclamano a gran voce "Pu-ta-nas" "Pu-ta-nas". ma è una trappola: verranno smitragliati dopo che era stato pagato il riscatto per le foemine. Blindman e il General sono stati catturati e rinchiusi in celle. Ovvio che diverranno compari di fuga e di beffe ai danni del Domenico e della sore. Il cattivo pitonato riceverà pure la pena del contrappasso e tutto andrà a posto. O quasi....
Ci si affeziona a questo film, come ad orologio Paketa; dai toni miserabili ma eccentrico quanto basta per essere immortale. Durante lo scorrere della pellicula si percepisce che il film è stato girato per saziare la fame di autoreferenzialità e protagonismo del fallace TonyAnthony; tira aria da scherzo tra amici, che giocano ai freakowboys, vestiti come la band di Santana a Woodstock e con delle zazzere dei bei tempi rock.
La bella fotografia di Riccardo Pallottini e le esagitate musiche di Stelvio Cipriani (con coriste al loro menarca e fills di batteria che neanche l'orchestra di Hugo montenegro...) fan da colla di pesce di questa untissima stravaganza, con un eroe un po' scemo e dal pessimo sense of humor, 100 tette di buon livello, una intensa citazione da "Lo straniero senza nome" di Clint Eastwood per il funerale di.... (omissis9 con bizzarra presenza di Mammutones, alcuni brai attori.
Proposto alla mostra del cinema di Venezia nelle oscure notti tarantiniane di tre anni fa (che tempi! Dove andremo a finire) "Blindman" è oggi facilmente reperibile su dvd. Io mi dannai per trovarlo dopo che lo vidi su GrandItalia tv 17 anni fa, per caso, di notte, in agosto. Suggerisco anche a voi di vederlo in agosto, con del Pinot grigio Livio Felluga bien glassè a fianco, pronti a sudare empaticamente coi tamarrissimi protagonisti.
Ah, nell'edizione per il Regno Unito ci dovrebbe essere una canzone cantata da Ringo, titolo "Blindman"; ma nelle copie da me visionate non si trova. La canzone è invece presente nel mai dimenticato album "Goodnight Vienna" a opera del Nasuto picchiatore. Sì, quello con la copertina tratta da "Ultimatum alla terra".
"Blindman" è il secondo western all'italiana più visto nel mondo. A Karachi è stato programmato per 6, dico 6, anni di seguito!!!
KLATU BARADA NIKTA
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