Strano a dirsi ma vero, che qui non esista nemmeno una sola recenzia dei 15 film ne delle altre opere di Özpetek, e vabbè, (qualcuno lo deve pur fare il lavoro sporco) colmiamo la lacuna dai.
Questo film me lo sono visto soprattutto perchè incuriosito dal rivedere Istanbul (la visitai per la prima volta nel lontano '85 dopo esser partito da Venezia in macchina con un amico di Milano che non ho più rivisto ne sentito) o meglio dal vedere Istanbul con gli occhi di un turco, in questo caso il bravo regista e scrittore Ferzan Özpetek (mio coetaneo) di cui non conosco molto se non quel poco che ho appreso dai media nel tempo e grazie anche ad una bella intervista che ho seguito alcune settimane fa in un podcast interessante.
Di Özpetek a dir la verità avevo visto il suo film d'esordio (preso a noleggio nel '97) “Il Bagno Turco - Hamam” con Alessandro Gassman, musiche dei compositori di colonne sonore Pivio e Aldo De Scalzi (quello dei New Trolls), non so negli altri film ma la tematica dell'omossessualità sembra girare in molte (o forse tutte) delle sue opere come anche in questa.
In questa pellicola tratta dall'omonimo romanzo scritto da Özpetek quattro anni prima, viene narrata la scomparsa a seguito dell'incontro tra due amici, uno che vive a Londra come editore e scrittore da una decina d'anni, dopo l'auto esilio dovuto ad un tragico incidente, l'altro rimasto a Istanbul dove lavora come regista, e che chiama il vecchio amico per rivedere le bozze del primo romanzo (autobiografico) che ha appena termnato di scrivere.
Si viene trascinati subito in una specie di giallo dovuto appunto alla scomparsa del regista dopo una serata a base alcoolica passata sulle rive del mare a Istanbul, l'amico scrittore astemio per propria volontà da molti anni, di quella serata non ricorda quasi nulla ne degli incontri avvenuti ne delle cose successe, a causa del troppo bere.
I fatti si susseguono incalzanti dall'avvenuta scomparsa di cui nessuno si capacita, non essendoci traccia alcuna ne un qualsivoglia biglietto d'addio,tutto rimane appeso ai ricordi dei conoscenti uomini e donne, parenti ed amici, amori del regista, e al libro dove aveva lasciato i ricordi della propria vita, nonché ad un computer che la madre del regista lascia consultare all'amico editore.
I fatti emblematici sono molteplici e (senza spoilerare) vanno, dall'ultimo party dove s'incontrano quasi tutti i protagonisti della vicenda, ad amori in procinto di nascere o terminati, a visite all'obitorio, a morti per annegamento, ed anche a suicidi veri o ipotetici, il tutto senza violenze varie, c'è chi si fa di eroina, chi riallaccia rapporti interrotti, chi si riappacifica con se stesso e chi ceca di attraversare lo stretto di mare di questa misteriosa città (di oltre quindici milioni di abitanti) che prima era la vecchia Costantinopoli, a nuoto sfidando le sue correnti.
Le musiche sono affidate a Giuliano Taviani figlio del regista Vittorio ehm, un cognome una garanzia e niente.
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