24 ore. Cosa potrà mai accadere, in 24 ore? Niente e tutto, è la risposta. Spesso scorrono lentamente, in modo banale e dannatamente troppo simile alle 24 ore precedenti; altre volte, invece, il susseguirsi degli eventi ci travolge, ci investe senza darci la forza e la possibilità di reagire. Può capitare che il destino, con la sua tragica ironia, stravolga le nostre vite come un mare in tempesta: in casi come questi,24 ore sono veramente troppo poche.
Quella dei protagonisti sembrerebbe una vita apparentemente normale, simile a quella di molta gente. Antonio (Valerio Mastandrea) è il freddo bodyguard di un deputato, separato da Emma a causa del suo carattere irascibile e violento; Emma (Isabella Ferrari), la ex-moglie, è costretta a districarsi tra mille lavori precari, pur di garantire un futuro decente ai propri figli, Kevin e Valentina. L'onorevole Fioravanti, per il quale lavora Antonio, è un deputato ossessionato dall'immagine e dal potere, tanto da trascurare i figli e la dolce compagna Maya (Nicole Grimaudo).
La trama ci offre un caleidoscopio di personaggi, talmente diversi da sembrare incompatibili, ma allo stesso tempo strettamente intrecciati da un comune denominatore: quel germe, quel male di vivere che tormenta le loro esistenze: Emma ha perso ogni speranza, licenziata, stanca e tormentata da quell'ex marito così invadente, ma di cui sente comunque di appartenere ancora; L'onorevole Fioravanti sente invece un gran vuoto dentro, la solitudine e la sensazione di essere odiato da tutti, figli compresi. E poi c'e Antonio, che non riesce a dimenticare la moglie, il cui pensiero lo ossessiona fino alla pazzia, generando in lui un sentimento misto di amore e odio....
In sole 24 ore, quelle che compongono il "giorno perfetto" (ironica espressione per indicare quei giorni in cui sin dal risveglio sembra andare tutto storto), le vite di queste persone verranno travolte, si sfioreranno, si intrecceranno, in una concatenazione di eventi in cui la tragedia sembra essere sempre dietro l'angolo.
E' un film complesso, l'ultimo di Ferzan Ozpetek. Un film duro, a tratti claustrofobico, sicuramente lontanissimo dalle atmosfere a cui ci ha abituato, piene di speranza e ottimismo nel futuro e nel prossimo. Per la prima volta, porta sugli schermi una sceneggiatura non originale, bensì tratta dal bellissimo romanzo di Melania Mazzucco, di cui il film è una trasposizione abbastanza fedele (escluso qualche personaggio), ma riadattata secondo lo stile (la scelta di dare un tono fortemente corale ai film, ad esempio) del regista italo-turco. E' un film particolare anche sotto l'aspetto tecnico: considerata l'estrema esiguità di eventi che caratterizzano la trama, "un giorno perfetto" si poggia interamente sui giochi di sguardi dei protagonisti: primi piani lunghi, silenziosi, movimenti di occhi e palpebre eloquentì più di decine di battute; è la narrazione di un rapporto sentimentale così complesso e intenso da rasentare la follia, l'ossessione, in un crescendo emozionale che porta al tragico epilogo; "tragico" proprio perché fedele per certi versi agli stilemi della tragedia greca.
Un cast semplicemente eccezionale: una conferma di bravura per Valerio Mastandrea, qui in stato di grazia in un ruolo in bilico tra dolcezza e follia. Perfetta la Ferrari nel ruolo di donna distrutta, trascurata, umile e un po' "dannata". Buone anche le interpretazioni della Sandrelli, Valerio Binasco, Monica Guerritore, ma un po' freddina la recitazione della Grimaudo. Da segnalare anche dei camei di Serra Ylmaz e Angela Finocchiaro. Trascinante anche la colonna sonora, con Tonino Guerra che ci regala un tango passionale e nostalgico. Di pregevole fattura anche la regia e la fotografia (con la descrizione di una Roma notturna leggermente inquietante), che pecca talvolta di eccessivi stacchi tra sequenze al alto contenuto emotivo (ad esempio la scena dello stupro, di forte impatto) e sequenze lente e riflessive, che in alcuni momenti mancano di omogeneità.
In conclusione, un bel film: tragico, commovente, intriso di crudo realismo e forte attualità. Non il migliore nella filmografia del regista a causa di qualche debolezza tecnica, ma di sicuro una buonissima prova.
"Perchè io non voglio dimenticare... non la voglio una vita nuova. L'unica cosa che voglio, io, è tornare con te.."
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Altre recensioni
Di lucytalk
«Se Un giorno perfetto fosse un suono, sarebbe lo scrosciare incessante e costante di un temporale.»
«L’intensità del film lascia di stucco, il finale aggressivo e improvviso gli dona un retrogusto amaro e pungente che difficilmente si dimentica.»