A volte dedicare la propria vita alla musica può presentare un conto salato all´artista. Lo sa bene Flora Purim e suo marito Airto Moreira che a 83 anni suonati sono finiti al Retiro dos Artistas che ospita gli artisti indigenti di Rio de Janeiro. E pensare che il suo ultimo album “If You Will” è stato dato alle stampe nel 2020.
Nella sua lunga carriera Flora ha vinto due volte il Grammy come miglior Jazz Vocalist e nel 2002 ha ricevuto una delle più alte onorificenze concesse in Brasile: “L´Ordine del Rio Branco”, riservata a chi si distingue in modo particolare per merito civico divulgando la cultura brasiliana nel mondo.
Figlia di musicisti (padre violinista e madre pianista) scoprì precocemente la sua affinità per il jazz appassionandosi a Billie Holiday, Art Tatum, Oscar Peterson e Errol Garner. A 22 anni registrò il primo album di standard bossa nova “Flora E.M. P.M.” con il patrocinio di Dom Um Romao, in quel periodo suo compagno di vita. La successiva collaborazione con il Quartetto Novo di Hermeto Pascoal (mentore di Milton Nascimento e ispiratore di John McLaughlin) e Airto Moreira fruttò alcuni brani di impegno politico che divennero molto presto “scomodi” nel Brasile stravolto dal Golpe Militare del 1964.
Per dare “libero respiro” al loro smisurato talento Flora e Airto volarono a New York dove cominciarono a collaborare con influenti jazzisti del periodo come Stan Getz e Gil Evans (1967). Ma la grande svolta ci fu nel 1971 quando al Village Vanguard incontrarono Chick Corea e Stanley Clarke che li arruolarono nella prima formazione dei Return To Forever.
Nello stesso periodo Wayne Shorter le fece ascoltare un album della soprano peruviano-americano Yma Sumac capace di assoli che spaziavano da grugniti baritonali a cinguettii stratosferici simili a quelli degli uccelli. Flora fu folgorata da questa tecnica di canto e la assimilò.
Cosi la sua voce, con un estensione a sei ottave, sviluppò uno stile unico nell´interpretazione di testo e melodia, diventando richiestissima, tanto che anche sua maestà Miles Davis la convocò per alcune registrazioni. Per essere ancora più “cosmica” cominciò a cantare con due microfoni uniti col nastro adesivo, uno per il tono asciutto, l'altro per il riverbero. L´apice della sua maestria fu raggiunto nel secondo album dei Return To Forever “Light as a Feather”, in particolare col brano “500 Miles High”. Se ne accorsero tutti durante la sua esibizione al Festival di Montreaux del 1974.
L´album di cui voglio parlarvi oggi è “Stories To Tell” registrato tra la primavera e l´estate del 1974 ai Fantasy Studios di Berkeley (CA) per la Milestone Records.
Questo disco ha scalato le classifiche jazz nonostante il concomitante arresto di Flora per detenzione di stupefacenti. I lettori di DownBeat la elessero miglior cantante femminile dell´anno. Il mondo prese atto che una cantante brasiliana bianca aveva superato mostri sacri del calibro di Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan e Carmen McRae.
La line-up di questo disco è a dir poco stellare: George Duke alle tastiere e sintetizzatore, Carlos Santana e Earl Klugh alla chitarra elettrica, Miroslav Vitous e Ron Carter al basso elettrico, Raul de Souza al trombone e Airto Moreira alle percussioni (ma i turnisti impegnati nella registrazione sono molto più numerosi e di grandissimo talento).
Si comincia proprio da “Stories To Tell” (Vitous/Purim/Capolla). Il testo include alcune versi di Neville Potter cantate da Flora quando faceva parte del gruppo di Chick Corea. Il groove è squisitamente fusion.
Di “Search For Peace” (McCoy Tyner/Purim) mi piace riportarvi questo passaggio del testo: “Who´ve never loved Never known all the feelings and joy that you give. Two became one. There´s no search anymor. Peace is inside and you known”. Il brano ha un atmosfera cool molto equilibrata.
Il lato A contiene anche la cover di “Insensatez” (A. C. Jobim/ V. DeMoraes) che la Purim interpreta in modo personale ma rispettoso della versione originale.
Per il lato B voglio raccomandarvi particolarmente l´ascolto del pezzo fusion “Silver Sword” di Miroslav Vitous dove è possibile avere piena consapevolezza delle straordinarie capacita vocali della Purim. A mio avviso il brano più bello di un disco fantastico.
Anche la cover di Milton Nascimiento “Vera Cruz (Empty Faces)” conferma quanto ho affermato per il brano precedente.
Si chiude alla grande con "I Just Want to Be Here". Fondamentalmente il pezzo è un'improvvisazione di Flora e dei musicisti co-compositori, ma utilizza anche testo e musica del brano di Jorge Ben "Saiuba, Saiuba".
Flora Purim con il “ritmico supporto” di Airto ha contribuito a traghettare la musica brasiliana facendola evolvere dalla bossa nova fino a legarla in modo indissolubile al jazz fusion, ma soprattutto a creare nuovi sentieri che in seguito sono stati battuti da uno stuolo di musicisti e samplers come il duo hip-hop P.M. Dawn.
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