Band Inglese. 2005, un debutto clamoroso, stratosferico.

La malinconia lo-fi di band americane,  Grandaddy, Sparklehorse, band del giro Elephant 6, i Flaming Lips di "The Soft Bulletin", si fonde con la sensibilità neo psichedelica tutta inglese dei Spacemen 3, Spiritualized, con il torpore cosmico dei Air di "The Virgin Suicides".

Brani dal taglio cantautoriale, barrocco in chiave space, venati di umori progressive, lontani parenti del cosmonauta Bowie di "Space Oddity", si trasformano in strane creature che prendono il volo lasciandoci a bocca aperta

Parentesi di musica da camera, cori celestiali, cori lirici, vicini alle ambizioni Spiritualized.

Sbuffi elettronici giocano con suoni acustici creando delle girandole vicine per sensibilità all'estetica della tedesca Morr Records. 

Rumori ambientali si nascondono in larghi giri di tastiere cullandoci in un sogno psichedelico, subentrano clavicembali, pianoforti, archi, leggere distorsoni, improvvisamente si aprono scenari progressive, sempre contenuti nel formato canzone pop. 

Dolci sinfonie pop tascabili.

Un Lavoro ricchissimo di sorprese, ricco di emozioni, un piccolo Capolavoro.

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