Non guardate la copertina. Non guardatela. HO DETTO DI NON GUARDARLA!
So che l'avete fatto. Ormai è troppo tardi.
Dite la verità: come vi immaginereste il contenuto di questo album stando alla cover? Musica per bambini? Un pop allegro e banale?? Pseudo-Happy-Hardcore?? Ebbene, fate finta di non aver visto niente, perchè stiamo assistendo al record mondiale per la peggior copertina in un album di musica elettronica. Essa non riflette per niente il contenuto del disco, che al contrario, è sublime.

I Fluke sono una realtà molto importante nel campo dell'elettronica UK. Sono stati tra gli artisti di punta nella scena durante tutto il corso degli anni 90, insieme a Underworld, Prodigy, Chemical.
Arrivati al 2003, dopo 6 anni dall' album 'Risotto' (un altro capolavoro), i Fluke da 3 diventano 2, ma la loro creatività non viene meno, anzi: questo è in assoluto il loro miglior album.

Innanzitutto c'è da dire che il disco è strutturato in due parti: la prima, più ricca di pezzi ballabili e breakbeat pulsanti, la seconda invece più tranquilla e di sottofondo, ma dove però i pezzi orientano le loro influenze in molteplici direzioni. L'elemento più eclatante dell'opera è proprio questo: a differenza del passato, dove i Fluke facevano una dance più canonica, per quest'ultimo album hanno optato per la sperimentazione, arricchendo i loro pezzi di influenze rock, trip-hop, ambient, e addirittura gospel (!!!). Il tutto comunque senza mai dimenticare i dancefloor.

Si parte con 'Snapshot' un pezzo molto dark dove la voce piuttosto rabbiosa del cantante si appaia con una cascata di breaks e sample acidi. Poi si prosegue con 'My Spine' , un pezzo con un appeal molto rock, dominato da una bella linea di basso, per poi arrivare a 'Another Kind Of Blues', un pezzo che moltissimi hanno già sentito, dato che faceva da colonna sonora alla scena del rave/sesso di Zion in Matrix Reloaded. Dopo 'Hang Though', altro pezzo con cadenze house, si arriva alla magnifica 'Switch/Twitch', resa famosissima da Need For Speed Underground 2: un pezzo di 9 minuti composto da cassa dritta e synths a go-go, che sparato a palla sulle casse non può non far ballare ;D.
A questo punto inizia la seconda parte del disco di cui dicevo sopra. Dall'ambient di 'Ykk' e 'Expo', al funky di 'Electric Blue', al trip-hop molto 'Massive' di 'Baby Pain', alla psichedelia di 'Nebulus' (perfetto pezzo per un viaggio nel deserto americano :-)), fino ad arrivare alla conclusiva e bellissima 'Blue Sky' dove i Fluke, al culmine della loro stravaganza, decidono di cimentarsi con il gospel, infatti oltre alla voce del cantante, il pezzo è dominato da un coro gospel molto gioioso. Alla fine il risultato è un pezzo capace di infondere molta serenità.

In conclusione, l'intero disco (ad eccezione di 'Blue Sky') è dominato da un atmosfera molto notturna, l'ideale per un viaggio in autostrada di notte, tra le luci del panorama. Nonostante tutto, non è di facilissimo ascolto: io stesso ho dovuto ascoltarlo varie volte prima di capirlo a fondo, comunque imputo un po' della colpa anche alla copertina, infatti essa è il primo impatto che si ha con un album, che può pregiudicarne l'acquisto e l'appeal con cui l'ascolteremo.

Consigliato come sempre a tutti gli appassionati!!!

Carico i commenti... con calma