Mi accingo adesso a recensire uno dei migliori album della scena Folk Metal nostrana: il primo Full Lenght dei Folkstone.
Questo rozzo gruppo montanaro propone una musica particolare, trainata dalle cornamuse e arricchita con percussioni, flauti, bombarde e arpe... Il tutto senza abbandonare la buona vecchia chitarra e la batteria. Le lyrics epiche e in lingua italiana, l'aria medievaleggiante e tanta, tanta birra rendono i Folkstone una delle realtà più particolari e suggestive che si possano trovare nel Metal moderno.
Ma meglio passare direttamente all'album, in modo che la musica parli per sè stessa. Si inizia lentamente con il maestoso intro strumentale, per poi passare immediatamente a uno dei brani più veloci del cd, vero cavallo di battaglia della Band, la title track "Folkstone". Grazie a un chorus davvero indovinato e un ritmo irresistibile, questa canzone si rivela un capolavoro immediato. Non c'è che dire, si comincia davvero bene.
Si prosegue con "Briganti di Montagna", canzone molto più lenta ed epica, che trasmette in modo eccellente l'immagine che la band vuole dare di sè stessa: briganti senza padroni nè dei, liberi e selvaggi, figli della natura e vivi solo grazie ad essa. Niente da dire, un'altra bellissima track, epica e potente, quasi un inno alla propria natura.
"Rocce Nere" è un brano più veloce e ritmato, in cui alla chitarra viene lasciato più spazio rispetto al resto del CD. Dedicata alle alpi Orobie, è una traccia nostalgica e d'atmosfera, che riesce a non perdere affatto il ritmo imposto dalle precedenti, e riesce a farsi apprezzare molto anche in sede live.
Dopo "Avanti", ripresa in stile Folkstone di un brano acusticodi un anonimo del XV secolo, abbiamo LA canzone. Quella che sarà il singolo dell'album, quella dalle lyrics più divertenti e medievali, quella che riesce a portare l'ascoltatore a credere di trovarsi in una taverna a bere birra ascoltando dei bardi. Si tratta di "In Taberna", vera colonna portante dell'album. Con un ritmo incalzante e un testo tutto da cantare, si colloca tra le preferite di tutti i fan italiani e non.
E qui si passa a "Oltre il Tempo", un brano forse meno ispirato rispetto agli standard dell?album, ma che riesce comunque a regalare all?ascoltatore momenti epici. Molto particolare il testo, brutale ma certamente d?effetto (?nobili e ricchi la testa vi mozzerò col loro cranio a banchetti io brinderò?)
E subito veniamo trascinati avanti da ?Con Passo Pesante?. Si tratta di una canzone parecchio movimentata, in cui le cornamuse riprendono il sopravvento e portano l?ascoltatore allo stupendo ritornello (Con passo pesante io cerco qualcosa che si chiama Libertà, senza catene di immagine alla fine dei miei giorni si vedrà!). Si passa quindi a ?Lo Stendardo?, che di sicuro risulta la meno Folk e più Heavy delle 12 track. Con un testo particolarmente incomprensibile (forse sono io ad essere stupido, ma non mi sembra di capire il significato) si lascia ascoltare per i suoi cinque minuti.
Procedendo troviamo "Igni Gena", tributo strumentale alla band tedesca ?Schelmish?. Pur non conoscendo il gruppo in questione, trovo Igni Gena un bello stacco strumentale, prima di passare a un?altra delle canzoni più belle del disco: ?Alza il Corno?. Difficile trovare parole per descrivere questo brano, che cattura già dal bellissimo riff iniziale (ovviamente di cornamusa). Il testo davvero riuscito e il chorus ripetuto due volte in fondo alla canzone chiudono una canzone coi fiocchi.
Ed è qui che i Folkstone ci lasciano, uscendo di scena con l?Outro, che riprende malinconicamente le prime note del riff di ?Folkstone?, per poi distendersi fino al termine della canzone.
Poco altro da dire su quest?album: i Folkstone fanno una musica così spontanea che molti compreso il sottoscritto se ne sono innamorati al primo ascolto. E forse è proprio per questo che Lore e compagni per tutto il 2008 hanno girato Italia, Europa e Francia portando la loro furia sui palchi più disparati, e che già da Gennaio gli infaticabili ripartiranno con il loro tour 2009. Inutile dire che questo CD è da ascoltare, anche solo per provare una musica diversa dal solito. Non è nemmeno lontanamente paragonabile alle tonanti performance live, ma regala ugualmente emozioni uniche e merita non uno, ma decine e decine di ascolti.
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