Il resto della notte (2008)

Se il verde popolo della Lega andasse al cinema (e così non è), probabilmente un film come "Il resto della notte" lo idolatrerebbe. Il motivo? La trama che, in un semplice intreccio tra tre famiglie a loro modo problematiche, si addentra nel mondo dell'immigrazione delittuosa: quella rumena in particolare.

La sceneggiatura del film in verità è stata scritta ben tre anni fa e non mira a battere il ferro rovente di un tema che sta scuotendo il nostro paese come non mai nel recente passato. Il regista Francesco Munzi non mette in atto un poderoso j'accuse nei confronti degli immigrati provenienti dall'est Europa, ma fotografa una storia. Una storia priva di colpi di scena (si intuisce subito come si concluderà il tutto) che seppur non sia tratta da fatti realmente accaduti, tutti gli spettatori riconosceranno come essere quantomeno plausibile. Quello che piace di questo lavoro è la mancanza assoluta di retorica. In una regia gelida che asseconda i grigi cieli di Torino e gli umori dei disastrati interpreti vengono riportate delle situazioni che sfociano nel finale. Non si eccede nel giustificazionismo e nemmeno nell'accusa a tutto tondo. Le cose potevano andare in modo diverso; c'era un'altra via ma per una serie di eventi tre famiglie hanno intrecciato le loro storie in modo indelebile.

Nello stringato cast ridotto fino all'osso spiccano le prove di Stefano Cassetti (Marco) che interpreta con convinzione un uomo disperato, violento e pericolosamente instabile che cerca di trascinarsi tra una sniffata, un furto e un futile tentativo di conquistare il figlio avuto dalla sua ex moglie. Sandra Ceccarelli (Silvana) è invece la triste e ricca moglie insoddisfatta della propria vita dal punto di vista sentimentale (con il marito che la tradisce), da quello lavorativo e dalle incomprensioni comunicative con la figlia adolescente. Ionut e Victor sono invece due fratelli rumeni che si arrabattano e tentano di costruirsi un fragile equilibrio che crolla con l'arrivo della ex ragazza di Ionut, Maria. Questa è stata licenziata proprio dalla famiglia benestante di cui sopra per aver sottratto dei gioielli. I pezzi del puzzle sono ormai pronti per essere attaccati.

Un film estremamente semplice. Scontato nel suo incedere, ma piacevole e consigliato al pubblico di DeBaser.

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