Sceneggiato da Francesco Nuti, Vincenzo Cerami e Giovanni Veronesi è una delle commedie-sentimental-romantiche (anno 1985) più riuscite del regista toscano. Da lui stessa diretta ed interpretata, a fianco di una freschissima Ornella Muti, la storia si svolge tra le montagne della Valle d'Aosta, in uno scenario quasi surreale. Nuti interpreta Romeo, giovane uomo che esce dal carcere dopo 5 anni di reclusione, causa rapina a mano armata, che decide una volta libero, di mettersi sulle tracce del figlio affidato ad un'altra famiglia. Con uno stratagemma riesce a scoprire che si trova in un paesino della Valle d'Aosta e mentre è sulle sue tracce viene travolto da un rarissimo stambecco bianco. Viene soccorso dalla famiglia adottiva di suo figlio ed approfittando dell'ospitalità riesce ad entrare nelle simpatie del bambino (e della Muti). Resosi però conto che il figlio vive con una famiglia meravigliosa, in un posto da favola, decide di rimanere nell'ombra senza mai svelare il suo ruolo e rinunciare al figlio. Un gesto difficile ma di grande spessore.

Il film è tristo-romantico e mescola sentimenti forti ad altri appena sussurrati. Nuti è al meglio, non si ripeterà più su questi livelli. La commedia ha una fotografia spettacolare che trasuda di semplice splendore (la località, come la baita della famiglia sono da cartolina). La colonna sonora è emozionante (armonica in melodia nostalgica) e non mancano simpatiche gag, come non manca mai il fidatissimo Novello Novelli, sempre presente nei film di Nuti. Storia semplice e commuovente.

Dispiace per la sorte di questo attore-regista, un po' troppo narcisista. Il suo voler strafare lo ha condotto ad una dimensione filmica presuntuosa e incomprensibile dunque a pellicole di insuccesso, fino alla sua personale decadenza (alcolismo in primis). Questo film rimane un piccolo gioiellino del cinema italiano anni '80.

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