Raggiungiamo i Giardini di Boboli con un lieve ritardo. L'ambiente è subito accogliente. Bel palco e pubblico variegato (che bello vedere tanti giovani!), pronto a scaldarsi per le evoluzioni del nostro. Il concerto, tutto sommato, inizia puntuale. Dopo l'antipasto firmato Roberto Cacciapaglia, ecco entrare l'orchestra, seguita dal filosofo Sgalambro, che apre le danze con una poesia sul significato reale della canzone. Franco si presenta in completo completamente nero, capelli legati, e dopo averci dato il benvenuto inizia con degli omaggi ad altri artisti, tratti dall'album "Fleurs": "Aria Di Neve" di Endrigo e "Canzone Dell'Amore Perduto" dell'immenso De Andrè. Sulla prima da sottolineare l'arrangiamento orchestrale.

Il concerto continua con altri due omaggi: "Se mai" tratta dalla colonna sonora di Tempi moderni di Charlie Chaplin e "Col tempo sai" di Leo Ferrè. A questo punto subisco la più grossa sorpresa di tutta la serata. L'orchestra intona "Fornicazione". Quanto che non la risentivo! Sono rapito dal testo, che parla in maniera dolcissima dell'atto sessuale e dei pensieri che lo precedono e lo seguono. Davvero una bella sorpresa! C'è il ritorno nel palco di Sgalambro con la solita "Accetta il consiglio", che appare quasi improvvisata, e subito dopo per il duetto con Battiato de "La Porta Dello Spavento Supremo". Cominciamo, poi,ad entrare nel reperorio "classico", aperto da "Nomadi" e da alcune canzoni dell'ultimo "X Stratagemmi". Assolutamente coinvolgente "Tra Sesso E Castità", con l'orchestra supportata da un trio (chitarra, basso e batteria) che accompagnerà il tour estivo di Battiato, gli FSC.

Il concerto entra nel vivo e cominciamo a scaldarci con l'evergreen "L'Era Del Cinghiale Bianco", con gli archi a farla da padrona. L'atmosfera soffusa di "Magic Shop" e "Povera patria" placa un pò le nostre "intemperie", per poi rituffarsi a capofitto nel ritmo trascinante de "Il Cammino Interminabile", cantata in dialetto siciliano. Potrebbe anche bastare, volendo. Ma posso perdermi gli ultimi classici cantati a squarciagola? Giammai. Dopo la solita finta uscita dalla scena, arriviamo ai brani finali. Si apre con "L'animale" ("E anche il caffè!"), per poi passare direttamente per "Centro Di Gravità Permanente", cantata da tutti rigorosamente in piedi. Il concerto si chiude con la nazional-popolare "Cuccurucucu". Battiato si improvvisa in un balletto nel suo stile, che genera ilarità e ci fa sorridere.

Dopo due ore circa trascorse a contatto con la musica di uno dei miei artisti totali di 19 anni di vita, mi sento arricchito. Abbiamo davanti un'estemporanea nottata fiorentina. Piazzale Michelangelo?

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