Me so' affacciato a Battiato da pochi giorni e tutto stava filando liscio: La voce del padrone, Caffè de la paix, Gommalacca, L'era del cinghiale bianco, tutti dischi tra il pop e la sperimentazione selvaggia. Fin qua ok, poi mi abbatto in Campi magnetici e scopro che in questo universo parallelo Battiato era impazzito e aveva sfornato un disco...che non so neanche come descrivere.

Completamente fuori dagli schemi, pieno così de robba, ma robba popo strana. Per esempio l'iniziale "In trance" è un pezzo che parte piano poi esplode poi si rispegne e poi sul finale accade non so cosa. E il "testo" sono solo poche righe che complicano ancora di più il pezzo: "Dormienti in stato di trance perenne
transitano naviganti che non conoscono mare chi si desta perde il clima della noncuranza". Insomma, un casino. E non è solo, nonono, ci sono anche altri brani che sono un bordello totale: "Corpi in movimento" è l'esempio più palese, perchè inizia incasinato, poi si tranqullizza, poi riesplode, poi ritorna calmo, poi comincia una parte di soprano...COSACAZZOSUCCEDE??!!??!! Ma anche "The age of the ermafrodites", che ha anche una certa epicità nella prima parte, e "L'ignoto" sono dei calderoni che sbrodolano note da tutte le parti. Per fortuna nel disco esistono momenti più calmi come "La corrente delle stelle" e "Suoni primordiali" che ristabiliscono un po' il controllo con strutture più lineari. E dopo tutto questo CAOS di note, voci, ltrati di cani, rumroi di scatole, meteoriti, tutto finisce con...un pezzo di tre minuti scarsi con di solo pianoforte e testo completamente in francese.Ebbene quello che vi ho appena descritto è "La mer", un pezzo che pare quasi ti prenda per il culo: 50 minuti di pura sperimentazioni e poi nel finale trovi "La mer qu’on voit danser le long des golfes clairs a des reflets d’argent".

Consiglio di ascoltarlo, soprattutto perchè magari voi riuscite a capirci qualcosa di più perchè io c'ho capito poco (consiglio di armarvi di molta pazienza).

Carico i commenti... con calma