Piccolo capolavoro della carriera di Battiato, 'L'arca di Noè' musicalmente si situa tra il pop d'autore con cori de La voce del padrone, e l'essenziale elettronica anni 80 di Orizzonti perduti e Mondi lontanissimi.

Ma consiglio vivamente questo disco soprattutto per come queste sonorità si accordano con i magnifici testi in cui possiamo ritrovare il Battiato che più ci piace, quello graffiante, ironico, critico ed amaro al tempo stesso. Perciò oltre alle conosciutissime 'Radio Varsavia' e 'Voglio vederti danzare' (canzone capolavoro), spiccano testi corrosivi e accattivanti. Battiato ne ha per tutti: per la chiesa, nella critica sferzante del piccolo gioiello 'Scalo a Grado', per l'ignoranza dell'odierno mondo dei quiz elettronici in 'La torre', mentre evoca esperienze apocalittiche in 'Clamori', desolato e realistico ritratto di un mondo che va in rovina, e nel capolavoro 'L'esodo', la canzone che dal punto di vista sonoro ha maggior rilievo nel disco, assieme a Voglio vederti danzare. Il ritmo sferzante del basso che accompagna la voce di Battiato è spezzato da cori apocalittici. Infine 'New frontiers', della quale cito i versi finali che valgono da sole il prezzo del disco. Battiato che canta allegramente ed amaramente: "Uomini innocenti dagli sguardi un pò bestiali cercano l'amore dentro i parchi e lungo i viali", mentre subito dopo le voci del coro attaccano il ritornello finale, accompagnato dalla chitarra elettrica: "Le pareti del cervello non hanno più finestre".

Il genio dell'ironia del Battiato anni 80'….. Purtroppo ultimamente Franco mi è apparso un pò lo sciupato, e andando a Sanremo interpretando in evidente play back la sua ultima canzone secondo me non ha fatto una bella figura.

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