"Vieni a Los Angeles, il sole splende, le spiagge sono ampie ed accoglienti, e le piantagioni di aranceti si estendono a vista d'occhio, i posti di lavoro abbondano e i terreni costano poco, ogni lavoratore può avere una casa propria, e in quella casa una tipica famiglia felice, americana, tu puoi avere tutto ciò, e chissà, potresti venire scoperto, diventare una stella del cinema, o, almeno avvicinarne qualcuna, la vita è bella a Los Angeles, è un paradiso sulla terra... " Questo sostiene la voce fuori campo all'inizio della pellicola, mentre è mostrata la "sunny side" della metropoli.

Di fatto negli anni cinquanta, Los Angeles era il simbolo della riuscita dello stile di vita americano, ma intanto che l'economia cresceva con imponenza, trovarono posto anche criminalità e corruzione, fino ai piani più alti del potere. Il film in questione tratta proprio la parte nascosta del "sogno americano" è un atto d'accusa anche alla società d'oggi. Nelle sequenze successive a quelle patinate d'apertura, ben presto è chiaro, che dietro la facciata, sono all'ordine del giorno, degrado morale, scandali, tradimenti, che attraversano tutta la comunità, dalla polizia, alla politica, al giornalismo, raffigurando un mondo turpe, abbietto, sporco. Una delle cose ben riuscite in "L.A. Confidential" è l'armonica combinazione di suspense, e critica alla società ed alla natura dell'uomo. Non c'è una chiara separazione tra il bene ed il male, quasi a voler sostenere che al mondo non ci sono regole, nè ordine. A mia memoria il film è forse l'ultimo vero noir che ho visto dai tempi di "Chinatown" raccontato in stile hollywoodiano, con accenni alla letteratura pulp, è un'affascinante cocktail di storie che si svolgono nella "città degli angeli"

Dopo l'arresto di Mickey Cohen (realmente esistito) boss incontrastato del crimine organizzato nella città, si scatena una guerra senza quartiere tra i criminali che vogliono occupare il vuoto di potere che si era formato, le morti violente non si contano. A questo si aggiunge un'efferata carneficina posta in atto in una caffetteria, sei persone sono trovate uccise nel cesso, in un bagno di sangue, ammucchiate una sull'altra. Tre poliziotti, il manesco Bud (Russel Crowe) lo scettico Jack (Kevin Spacey) e l'ambizioso Edmund (Guy Pearce) s'impegneranno per sbrogliare la matassa. Le loro strade si incroceranno con quella del reporter (Danny De Vito) che scrive su "Zitti Zitti" (Huch Hush) rivista d'assalto e di pettegolezzi, il capitano Dudley Smith (James Cromwell) e della bella Lynn (Kim Basinger) che fa parte di un giro di prostitute d'alto bordo, che somigliano moltissimo ad alcune stelle del cinema, più conosciute di allora.

Ispirato all'omonimo giallo di (James Ellroy) è una di quelle pellicole per le quali è superfluo esporre le vicende, perchè straordinariamente ricca di personaggi, oltre che, inestricabile nell'evoluzione degli eventi. La componente più importante del film è la storia dei protagonisti principali, e lo studio fatto sulle personalità degli stessi. Il regista Curtis Hanson, propone sia azione, sia impegno, la violenza (molta violenza) è dosata senza superare i limiti del buon gusto, l'impegno è dato dalla caratterizzazione delle figure che animano l'opera, la definizione della loro moralità o disonestà, perchè ben presto, tutti dovranno confrontarsi con la propria natura, perchè saranno tirati dentro una palude, nella quale omicidi, droga e corruzione, sono consuetudine. Solo negli ultimi minuti si scoprirà chi tira le fila dell'impressionante serie di morti ammazzati, ma soprattutto capiremo che tutti sono disposti a tutto pur di raggiungere il proprio scopo.

A far sì che "L.A. Confidential" sia un capolavoro, non è solo l'atmosfera densa ed inquietante che si respira, ma principalmente la rappresentazione efficace di quel periodo, tramite una narrazione attendibile, oltre che seducente. Il lavoro di Hanson dimostra che si possono realizzare intelligentemente film d'azione e di violenza, inscenare storie molto complesse, mettendo d'accordo intrattenimento ed impegno, arte e botteghino.

Carico i commenti... con calma