Poche settimane fa è stato pubblicato un live inedito dello zio Frank, si chiama "Buffalo", ed è un doppio disco dal vivo (appunto da Buffalo) di un'esibizione datata 1980 (quindi neanche troppo vicina, eh). I due dischi insieme arrivano a una durata di 140 minuti circa, e vi segnalo soprattutto il brano più evidente, "The torture never stops" della durata di 23 e passa minuti, fra improvvisazioni varie di chitarra e anche batteria. Il suono è eccellente.

Non mi perderò eccessivamente in divagazioni: con questo siamo arrivati ormai a una più che eccellente quota nella discografia del suddetto, saranno più di 70 ormai, fra bootleg vari, boxset, ep e altro. Eppure in molti non si sono ancora stancati di questo istrionico personaggio. Perché? I motivi sono tanti: forse perché dal '66 alla sua morte non ha mai smesso di produrre nuove opere (più o meno belle, intendiamoci), di rinnovarsi, di esercitare una forte critica alla società americana, o semplicemente di volersi distinguere a tutti i costi da tanti ripetitivi personaggi della scena rock e non.

C'è poco da dire: Frank era un genio, non smetterò mai di considerarlo il più grande compositore che la nostra generazione (come altre) abbia conosciuto, è andato avanti ugualmente quando le cose si mettevano male, anche se non ha avuto poi tutto il successo che crediamo, è sempre rimasto un po' nell'ombra. Ma nonostante questo è rimasto immortale, una vera e propria icona: ed è per questo che non ci si stanca di queste pubblicazioni tutt'altro che occasionali (un paio all'anno, se non di più), che contribuiscono a farci sentire sempre vicino il ricordo del buon Zappa, compositore e molto più. Non perdetevi queste opportunità: e poi è pur sempre un live di Frank, mica merda.

Voto 4,5

Carico i commenti... con calma