Per il ciclo "The very best of Zappa/The Mothers", ecco a voi: "Joe's Garage"!!!
Un enorme concept album spalmato su due dischi per un totale di circa 115 minuti. Un album ricco di testi ma con alle spalle una grande musica, sempre composta dall'amico Frank. Ora spiegherò (molto) in breve la storia percorsa nell'opera suddetta.
Joe era un ragazzo felice che tagliava spesso l'erba dei vicini, quando un giorno scoprì la musica rock. Da allora spese tutto il suo tempo a suonare musica a tutto volume nel suo garage, e spesso i vicini chiamavano la polizia per farlo smettere. Inoltre perde la sua fidanzata Mary, una ragazza cattolica che lo molla per seguire una band chiamata Toad-O, con la quale va sulla strada, dormendo con le groupies. Più avanti, viene abbandonata a Miami, ed è troppo stanca per fare qualcosa: così partecipa a un concorso di Miss Maglietta Bagnata, per racimolare qualche soldo e tornare a casa. Joe viene a sapere delle sue "esibizioni" e si fa una donna di nome Lucille che gli trasmette una impronunciabile malattia. Dunque Joe si rivolge di nuovo alla chiesa per avere aiuto. Poi non ho capito bene, ma verrà identificato come apparecchio feticista latente, e verrà istruito per andare in uno studio e guadagnare gratificazione sessuale attraverso l'uso di macchine. Quando distrugge un costoso apparecchio pisciandoci sopra, viene messo in prigione dove viene ripetutamente sfruttato sessualmente. Quando ne esce, la musica è diventata illegale: in questo modo perde la sua sanità mentale, e comincia a immaginare tutte le note della chitarra che non può suonare. Dopo molto tempo, accetta la condizione di illegalità della musica e va a lavorare come congelatore di muffin.
Dopo una storia così intricata ed un ascolto molto attento, si può giungere alla conclusione che questo album è uno dei più grandi ostacoli superati da Zappa, ed una delle sue opere più articolate, originali e musicalmente indiscutibili. Questa grande "rappresentazione acustica" è infatti divisa in tre atti.
Il primo è quello più esplicativo riguardo alla storia di Joe e alle sue vicissitudini. Questo atto è segnato da grandi riff alla Zappa e da testi piuttosto comprensibili anche per chi ha un livello intermedio in inglese. Segnalo le stupende "Catholic Girls", "Crew Slut" e ovviamente la title track. Notevole anche un piccolo brano chiamato "Why does it hurt when I pee?" (non ha bisogno di traduzione!).
Secondo atto: i brani cominciano a farsi musicalmente più intensi, e i testi sono più intricati. Da ricordare "Sy Borg", "Keep it greasey" e "Outside Now".
L'ultimo atto è prevalentemente strumentale, ed è composto da 4 indimenticabili brani: "He used to cut the grass" (8:35), "Packard Goose" (11:31), "Watermelon in Easter Hay" (un brano inaspettatamente angelico, uno dei più belli mai composti da Frank) e il finale "A little green rosetta".
Tutto l'album è inoltre "interrotto" dagli interventi del Central Scrutinizer (la voce è di Zappa stesso), una sorta di detentore della legge impiccione e pignolo, che informa sui fatti che si svolgono. La voce di Joe è invece assegnata a Ike Willis.
Concludo scusandomi se non ho parlato eccessivamente di un album su cui ci sarebbe da spendere ben più di una pagina, ma aggiungo che non può assolutamente mancare a tutti gli amanti di Zappa, e può interessare anche coloro a cui non va esattamente a genio. Voglio inoltre aggiungere un commento: secondo me "Joe's Garage" è una delle più grandi conferme del suo infinito talento, ed è la perfetta dimostrazione che è stato uno dei più grandi (se non il più grande) compositori del Novecento. Mi sarebbe piaciuto mettere l'intera opera testuale, ma sarebbe stata letta da circa 0 persone.
Impossibile dare un voto su due piedi, ma le 5 stelle sono più che assicurate.
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