A PRESTO. FRANTI
"La fine di una spirale ne genera un'altra, se l'aquila ha abbastanza cielo per volare"
(da"Non classificato", book-album, primavera '92).

Trovo queste tre righe in questo documento in vendita al C.S.C. (a offerta libera) strette tra "I perchè e i come" e lo spazio bianco verticale di pagina 3. Che poi, non essendo le pagine numerate, non è detto sia pagina 3...

Potrebbe essere benissimo staccata e messa in fondo a tutto. In fondo a tutto c'è un popolo di vestiti larghi, di colori calanti e di attesa del concerto. I Franti dopo 20 anni si ritrovano da queste parti, a Schio, perchè, dice Giaccone, qui ognuno di loro ha fatto una tappa come artista diverso dai Franti ed ora diventa logico ritrovarsi in questo bivio. Per un unico concerto italiano di un tour estero. Se consideri che vent'anni fa passavo le serate a farmi cassette di metal e di italodiscodance smanettando alla radio come un pazzo, puoi capire che stavo alla Musica come Gattuso sta al calcio.

Ti scrivo queste trascurabili frasi dal carcere, ora. Non chiedermi nulla, poi capirai. Prima del concerto c'è stata una cena tra gli artisti e gli "inquilini" del C.S.C. Purtroppo sono arrivato tardi, appena in tempo per beccare le ultime note/rantoli di Bob Corn; il tempo di una autograttatina alla mia parte migliore (il culo, da tempo Monumento Nazionale alla Bellezza) per togliermi ogni rimpianto di essermelo perso. Parlo di Corn, non del mio culo... non fare il bischero, eh...
"Franti duemilasei" dice Giaccone al microfono, e si parte. Non conosco una canzone che sia una. Neanche i motivi che creano scompensi interni alla digestione di Giaccone stesso, del batterista e del bassista. Pancette mutanti di fine millennio, e di apocalissi ipotizzate around the corner. La carica, sopra o sotto o dentro la pancia che sia, è abbastanza per fare un concerto almeno al di sopra degli standard di questi tempi. Poca scena, molta sostanza.

Non molti pezzi, nonostante una Lalli che sembra divertirsi a sfidare il tempo (e finchè continua a vincere lei, perchè dovrebbe ffermare il gioco?). "No future", "Questa è l'ora" e altri pezzi, della serie " la macchina è oliata, i Franti ci sono perchè probabilmente non sono mai andati via", per finire con "Caro Presidente" di Fossati, tributo-manifesto dei cinque componenti ("6" dice Giaccone introducendo l'inedita "Pasolini", "perchè Paolino è sempre stato uno di noi").
Seguono due bis decisi in quattro e quattrotto, come capita ai gruppi che fanno 150 concerti l'anno da dieci anni. E pensare che i Franti, a parte un'apparizione a dicembre, erano fermi da 20 anni... Sfoglio con interesse l'album, e mi imbatto in uno stralcio di lettera di tale Natalino Balasso da Adria (Rovigo) che si lamenta del suo master poco apprezzato per i temi sociali di cui parla...
Qualcuno ne sa qualcosa di più, del Balasso musicista ? Alla fine esco, rileggo stralci di qua e di là sempre di "Non classificato"... ultimi... disperazione.... fumo.... agitando.... nulla.... muta... spento.  .. sconnessi.... inverno.... malattia..... ferito.... dolente.... uccide... oddio sto male, ho bisogno di qualcosa, un caffè forse.

Mi fermo al primo bar, chiedo al barista
"Un caffè. Un caffè.. buono dolce! positivo!! bello!!!"
"Come?" fa questo sbigottito. Lo prendo per il cravattino e gli urlo sul muso in completo fuorigiri
"Un caffè!!splendido!!! solare!!! bellissimo!! capito? hai capito???"
La volante arriva veloce, mi prendono di peso in due e mi caricano in auto.
Ecco perchè vi scrivo da qui.

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