“Al giorno d'oggi, i giovaniimmaginano che i soldi siano tutto, e quando diventano più vecchi sanno che è così."

Tra i sottogeneri offerti dal rap, è interessante per me, bianco della medio-alta borghesia, concentrarmi su quello più grottesco e folkloristico, ovvero il gangsta-rap: quell'immotivata e allucinante sequela di pose machiste, violenza, misoginia e morboso materialismo sono sia fenomeno di intrattenimento (becero o no, ai posteri l'ardua sentenza), sia sintomo di un malessere che appesta alcuni ambienti, distanti (per fortuna) dal mio/nostro vissuto.

Una corrente che non si preoccupa di edulcorare linguaggi e contenuto, ma anzi, li porta ad estreme conseguenze. Quest'album di cui vi parlerò, è uno dei bizzarri prodotti di questa tossicità.

"$oul $old $eparately", debutto in major per Freddie Gibbs, è un policromo e opulento tassello di quell'estetica post-gangsta incentrata sulla drammatica (e autoreferenziale) narrazione pulp che prende forma su uno scenario di vita ai margini, dove legalità e illegalità finiscono inevitabilmente per confondersi. Dunque una sorta di kermesse Scorsesiana (volendo rifarci ad uno dei suoi classici, si potrebbe citare "Casinò") traslata in una dimensione di iper-produzione musicale, tra arrangiamenti smaccatamente barocchi e collaborazioni inedite (sono 25 i beatmaker coinvolti e 10 gli ospiti inclusi nella tracklist). Un autentico kolossal nel quale ogni comparsa è posizionata al posto giusto e che nonostante la ricca varietà, non rinuncia a quell'organicità di fondo, presentandosi come un'opera concreta eragionata.

Il protagonista assoluto di questo gargantuesco e sontuoso affresco criminale però è sempre lui, il gommosso e trascinante flow di Freddie, qui più che mai in tutto il suo eccentrico eclettismo: pulito e ordinato, il rap dell'mc sorvola con una leggiadria invidiabile il kaleidoscopico tappeto musicale dell'album, creando una singergia notevole sia con le sonorità più limacciose, sia con quelle più raffinate.

Insomma, è un delicato ecosistema quello offerto da Gibbs, dove l'equilibrio regna sovrano e tutti gli elementi, posizionati con precisione matematica, ne evidenziano l'estasi geometrica.

Imperdibile.

Elenco e tracce

01   Couldn't Be Done (02:31)

03   Dark Hearted (03:25)

04   Gold Rings / $$$ Skit 5: Check In From Black Jesus (03:42)

05   Grandma's Stove / $$$ Skit 6: Check In From Mamma Gibbs (04:11)

07   Decoded / $$$ Skit 7: Julian's Warning (03:14)

08   Blackest In The Room / $$$ Skit 1: Welcome To $$$ (02:47)

09   Pain & Strife (02:37)

10   Zipper Bagz (02:14)

11   Too Much / $$$ Skit 2: Check In From KD (03:08)

12   Lobster Omelette (03:04)

13   Space Rabbit / $$$ Skit 3: Check In From Jeff (02:58)

14   Feel No Pain (03:17)

15   Rabbit Vision / $$$ Skit 4: Check In From Joe (03:13)

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