'Mi chiamo Octave e vesto da APC. Sono un pubblicitario: ebbene sì, inquino l'universo. Io sono quello che vi vende tutta quella me..a. Quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Cielo sempre blu, ragazze sempre belle, una felicità perfetta, ritoccata in Photoshop. Immagini leccate, musiche nel vento. Quando, a forza di risparmi, voi riuscirete a pagarvi l'auto dei vostri sogni, quella che ho lanciato nella mia ultima campagna, io l'avrò già fatta passare di moda. Sarò già tre tendenze più avanti, riuscendo così a farvi sentire sempre insoddisfatti. Il Glamour é il paese dove non si arriva mai. Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità é che non resta mai nuova. C'é sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare é la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma.

La vostra sofferenza dopa il commercio. Nel nostro gergo l'abbiamo battezzata “frustrazione post-acquisto”. Non potete stare senza un prodotto, ma non appena lo possedete, dovete averne un altro. L'edonismo non é un umanismo: é un cash-flow. Il suo motto? “Spendo dunque sono.” Ma per creare bisogni si devono stimolare la gelosia, il dolore, l'insoddisfazione: sono queste le mie munizioni. E il mio bersaglio siete voi.

Passo la vita a mentirvi e vengo lautamente ricompensato.[...]

Io interrompo i vostri film in tv per imporre i miei loghi [...]. Ritrito i miei slogan nei vostri giornali preferiti […]. Io sono Dappertutto. Non mi sfuggirete. Dovunque posiate i vostri occhi, troneggia la mia pubblicità. Vi proibisco di annoiarvi. Vi proibisco di pensare. Il terrorismo della novità mi serve a vendere il vuoto. Per stare sulla cresta dell'onda, sotto deve esserci il vuoto […]. Io stabilisco cos'é Vero, cos'é Bello, cos'é Bene. Io scritturo le modelle che vi faranno arra..re fra sei mesi. A forza di stamparle sui manifesti, voi le battezzerete top model; le mie ragazzine metteranno in crisi qualsiasi donna al di sopra dei 14 anni. Voi idolatrate le mie scelte. Quest'inverno bisognerà avere le te..e più su delle spalle e la to.a spopolata. Più io gioco con il vostro subconscio, più voi mi obbedite. Se osanno uno yogurt sui muri della vostra città, vi garantisco che andrete a comprarvelo. Credete di possedere il libero arbitrio, ma un giorno o l'altro riconoscerete il mio prodotto negli scaffali di un supermercato e lo acquisterete, così, tanto per assaggiarlo, credetemi, conosco il mio mestiere.

Mmm, é bellissimo penetrarvi nel cervello. Godo nel vostro emisfero destro. Il vostro desiderio non vi appartiene più: io impongo il mio. Vi proibisco di desiderare a caso. Il vostro desiderio é il risultato di un investimento calcolato in miliardi di euro. Sono io che decido oggi quello che voi vorrete domani.

[…]

Per ridurre l'umanità in schaivitù, la pubblicità ha scelto la linea morbida. Viviamo nel primo sistema di dominio dell'uomo sull'uomo contro il quale perfino la libertà é impotente. Anzi, questo sistema punta tutto sulla libertà, é questa la sua più grande trovata. Le critiche servono solo a dargli più risalto, i pamphlet a rafforzare l'illusione della sua melliflua tolleranza. Vi sottomette con eleganza. Tutto é permesso, nessuno viene a malmenarti se fai casino. Il sistema ha raggiunto il suo scopo: anche la disobbedienza é diventata una forma di obbedienza.'

(dal libro)

Con il primo titolo 'Lire 26.900', un romanzo sul mondo della pubblicità, scritto da un pubblicitario poi licenziato dall'agenzia dove lavorava dopo la pubblicazione del libro nel 2000.

Raccontando la storia di un pubblicitario che cerca in tutti i modi di farsi licenziare dall'agenzia dove lavora, si presentano il potere della pubblicità e la spietatezza e il cinismo dell'ambiente dei pubblicitari.

'Euro 13,89' non é un grande romanzo, ma la sua forza é nella struttura fatta di capitoli alternati quasi tutti a pagine di copioni di pubblicità mai realizzati, come le interruzioni dei film in tv – e dei video su Youtube –, e di spiegare tutto sulla pubblicità e sugli ambienti che la riguardano (agenzie e festival).

Avevo sentito parlare di questo libro dal filosofo Umberto Galimberti e leggerne un passaggio in uno dei suoi incontri, dove parlava del mercato, su Youtube e un giorno lo avevo trovato in un negozio dell'usato a meno di 1€.

E senza molta convinzione lo avevo comprato.

'Do you advert think?'

('Pubblicizzate il pensiero?')

(BLUR, 'Advert' – 1993)

Carico i commenti... con calma