Dopo la recensione del "Faust" di Sokurov, un paio d'anni dopo e 80 anni prima, ecco la recensione del Faust di Murnau.
Faust è un film di Friedrich Wilhelm Murnau, regista tedesco nato nel 1888, considerato tra i più autorevoli ed influenti registi cinematografici di tutti i tempi, maestro dell'espressionismo tedesco.
Nel 1926 diresse Faust ispirato alla celebre opera di Goethe ma anche al "Doctor Faustus" di Marlowe e al "Volkshbuck" tedesco.
È il suo ultimo film in patria prima di emigrare negli Stati Uniti.
Faust è un vecchio scienziato, in città scoppia la peste, egli è profondamente rammaricato e addolorato perchè non riesce a trovare un antidoto per l'epidemia che dilaga devastante.
In preda allo sconforto rinnega la scienza e la fede in Dio finchè non evoca da antichi scritti il diavolo in persona, con il quale, in cambio dei piaceri terreni e della gioventù, stipula un patto di sangue...
Si respira un'atmosfera infernale fin dall'inizio, tra lugubri paesaggi e messaggeri di morte.
La figura del diavolo è maligna e spregevole, Faust che crede di condurre in gioco è in realtà uno strumento nelle mani di Mefisto.
Suggestiva la scena dell'evocazione del demonio da parte di Faust e l'apparizione del diavolo, sgradevole e robusto uomo di mezza età che lo saluta togliendosi il copri-capo.
Faust immediatamente pentito e inorridito per aver evocato il maligno fugge ma ovunque vada trova sempre un passo avanti il diavolo che lo saluta...
Questo film, per noi ragazzi di oggi noi, rappresenta una visione davvero ostica.
Film muto, con qualche sotto-titolo e senza colonna sonora!
Eppure è un film dal grande fascino visivo, soprattutto se si tiene conto dei mezzi dell'epoca che davvero sono poca cosa rispetto a oggi.
Murnau fa un sapiente uso di luci ed ombre a seconda delle situazioni ed impiega gli spazi dilatandoli oltremodo nelle volanti scorribande demoniache.
L'enfasi degli attori "muti" dell'epoca è nota e conferisce un forte impatto emotivo allo spettatore a patto che non si distragga o, peggio, che non si addormenti. Eh già, perchè il calo della palpebra di fronte ad un film muto e senza colonna sonora è davvero dietro l'angolo ...proprio come il diavolo che spesso si acquatta tramando alle spalle dell'ingenuo Faust destinato a capitolare.
Ma il diavolo non conosce la parola che lo salverà.
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