Stop and go. Uno crede che le cose debbano durare all'infinito. Soprattutto quando fermarsi e ripartire è una filosofia di vita. Fugazi li ho sempre immaginati cosi: registrano un disco, vanno in tour, tornano a casa, cercano qualche gruppo da far incidere per la Dischord, si mettono ad impacchettare e spedire i dischi che pubblicano per la loro etichetta, e poi ancora: un disco, un tour...
Così per quindici anni. Ad un certo punto, solo stop. Oppure, come direbbe qualcuno, "hiatus", termine ambiguo che può essere inteso sia come rottura che come pausa. Insomma: Fugazi si sono sciolti oppure no? I dati in nostro possesso ci dicono che l'ultima volta che hanno suonato assieme è stato giusto cinque anni fa. Poi ognuno per la sua strada. Credo, e questa prometto sarà l'ultima divagazione, forse, che i singoli componenti, in questo lustro, non abbiano mai prodotto, nemmeno lontanamente, i risultati raggiunti dal quartetto quando era unito. In ciò parabola molto simile a quella dei Clash. Perché poi, se volessimo veramente divagare, potremmo stare qua un bel po' a paragonare le due band.
Ora, di quanto sopra, e della nostalgia di tutti i fanatici del gruppo di Washington D.C., se ne deve essere accorto anche Joe Lally, bassista della band. Il quale ha (ben)pensato di compiere la seguente operazione. Poiché, tra le tante manie di Fugazi, vi era quella di registrare, tramite Dat, i propri concerti, ha inaugurato una lunga teoria di pubblicazioni che si chiama "Fugazi Live Series". Venti concerti, in singoli o doppi cd, pubblicati nel 2004, dieci nel 2005 (anche qui, non è dato sapere se le uscite proseguiranno o meno). Ovviamente senza alcun taglio o sovraincisione. Di questi, sono in possesso di quello relativo all'ultimo concerto in assoluto, tenuto il 04 novembre 2002 al The Forum di Londra. Potrei dire semplicemente, affermazione che, una volta tanto, credo riscontrerà solo consensi, che chiunque abbia assistito ad un concerto dei Fugazi, sicuramente lo tiene tra i dieci concerti più belli della sua vita. Chi ha avuto la fortuna, cercherà di assicurarsi uno dei cd. Chi la fortuna non l'ha avuta, provi a darci un ascolto. Non vorrei però che poi maledicesse il cielo per non essere stato presente. Il Vostro spacciatore dovrebbe trovarveli senza molti problemi. In ogni caso vengono venduti sul sito della Dischord, a dieci dollari quelli doppi, ad otto quelli singoli. Ivi potete anche leggervi ogni setlist. Unico rammarico, non è stato pubblicato alcun concerto italiano (detto tra noi, esiste un bootleg, dimezzato e non eccelso, dell'ultima volta che suonarono al Leoncavallo, credo nel 1999).
Venendo in particolare a questo cd, ritroverete tutto ciò per cui li avete amati. Si presentano con il consueto "We're Fugazi from Washington D.C.". Indi: furore. MacKaye che si irrita come al solito quando inizia lo stage diving. La sezione ritmica impressionante (ulteriore digressione: la migliore degli ultimi vent'anni con quella dei Red Hot?). I cantanti che ogni tanto stonano, le chitarre che talvolta si perdono. Con quella consapevolezza che potrebbe essere l'ultima volta (una per tutte, "Shut the door", veramente "Al di là del limite"). Ma ce ne può importare qualcosa? Complessivamente sono feroci, come sempre, e non occorrerebbe aggiungere altro. Solo che, quando verso la fine partono gli accordi di "Blueprint", dopo gli ennesimi insulti di MacKaye, ci viene un po' di groppo in gola, e se fossi stato lì, avrei anche avuto gli occhi lucidi.
Mi accorgo di essere stato didascalico, prolisso, e di aver parlato poco di musica. Forse perché Fugazi, per molti di noi, sono stati, anche, e soprattutto, molto altro. Rimane l'ultimo dubbio: è bene che, come è successo per i Clash, non tornino più assieme? Eppure, il rimpianto di averli visti dal vivo solo una volta...
Carico i commenti... con calma