Partiamo dalla fine: questo disco è probabilmente uno dei migliori album Post-Hardcore mai prodotti (nonostante contenga solo sette brani). Per capirlo in realtà basta poco… già al primo ascolto la opener "10:45 Amsterdam Conversation" mette in chiaro cosa ci troviamo davanti.
Post-Hardcore al suo meglio, tirato e veloce, reso splendente da una produzione eccelsa ma non invadente, impreziosito da melodie difficili da dimenticare.
I ritmi sono sempre sostenuti, i nostri non pigiano mai sul pedale del freno, al massimo si concedono di staccare per qualche secondo dall'acceleratore (per poi ripartire a palla), e questo è probabilmente uno dei maggiori pregi del disco, dato che garantisce un'abbondante distanza di sicurezza dalle produzioni zuccherose odierne.
Che dire di più? Un EP che svetta sul genere, che a suo tempo (2003) illuminò come un lampo la scena Post-Hardcore ora sprofondata nel buio più totale (o poco ci manca), e che ancora oggi rimane uno dei punti più alti raggiunti dal genere.
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