L'esibizione G3 ormai è un classico degli ultimi anni, e dopo aver visto come protagonisti (oltre alla "coppia padrona" Vai/Satriani) dapprima il buon Eric Johnson, poi il maestro svedese Malmsteen e in seguito un Fripp fuori luogo a mio parere, si ritorna forse più per scelte di vendita che per vero e proprio interesse musicale, sul tanto amato-odiato John Petrucci.

Cosa dire di questi mostri sacri della chitarra odierna ? Presi da soli sono spettacolari, presi nella jam finale, insieme, non mi sembrano molto uniti specialmente nei confronti di Petrucci.. quasi un terzo incomodo...

Ma andiamo nel dettaglio del DVD e del doppio cd. Inizia mr. plettro ovvero John Petrucci. I brani su disco sono "Glasgow Kiss" e "Damage Control". Forse i meno belli del suo disco solista "Suspended Animation" ma che dal vivo assumono un'altro aspetto: più variegato e vario "Glasgow Kiss" con una splendida variazione nella parte lenta del pezzo, più energica e trasportante "Damage Control". Peccato che nel DVD tutto questo sia rovinato da un Petrucci più mummia che show-man, ma la sua musica scivola via piacevolmente. Si continua con l'esibizione dell'alieno Steve Vai. Cosa dire di questo grande chitarrista che non è stato già detto ? Per quanto a me non piaccia stilisticamente è da riconoscersi la sua grandissima preparazione tecnica e compositiva: i brani scelti per questa serata sono "The Audience is Listening", "Building the Church" e "K'm-Pee-Du-Wee". Vai rende esaltante ogni passaggio, ogni lick, ogni nota che suona e sentirlo è davvero un piacere, e i brani acquistano luce, molta più luce che sulle rispettive versioni in studio. E con un Billy Sheehan così funambolico al basso tutto cambia. Il punto più alto del cd e del DVD.

Satriani suona e bene.. ma senza infamia nè lode... abbastanza ignavo il suo set, con tre pezzi evitabili soprattutto per lui che vanta una varietà di grandi brani che un chitarrista si sognerebbe. Aggiungete a questo un sacco di problemi tecnici ed avrete un'esibizione scialba... priva di quelle emozioni che sovente il Satch ci regala. Rispetto ai precedenti colleghi, mi ha deluso. E arriva il momento della Jam: chi ha sognato uno spettacolo mozzafiato rimarrà deluso come lo sono io: Satriani usa il solito lick dalle sonorità più blues, Vai non faaltro che fare giochini con la leva, che vanno benissimo nei suoi pezzi solisti, ma nelle impravvisazioni da jam sono alquanto inutili e privi di senso... Petrucci... altro tasto dolente è la sua voglia a volte di strafare: nella jam avrà fatto si e no 3 note lente per poi iniziare a fare le sue solite frullate in plettrata. Si slava LaGrange dove il cantato di Sheehan fa la differenza (una differenza enorme!!!!).

Cosa aggiungere ancora ? Non è memorabile come era il G3 con Johnson e non ha la carica devastante di un Malmsteen che per quanto esagerato faceva divertire eccome...
Un'esibizione con alti e bassi.

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