Di nuovo il G3. Di nuovo a Milano, anche se questa volta il concerto è stato al Mazdapalace e non al Forum come ai tempo della prima italica del carrozzone chitarristico ideato da Joe Satriani, ma si sa che i guitar heroes non tirano più come negli anni '90... Di nuovo Vai e Satriani insieme. In estrema sintesi si potrebbe usare una sola parola per definire il concerto: fantastico.
Vai e Satriani hanno suonato veramente alla grande sotto tutti i punti di vista. Durante il set di Vai c'era la gente incredula, sbigottita di fronte a quello che stava sentendo e vedendo. Stevie si è dimostrato per l'ennessima volta uno show man eccezionale, oltre che il chitarrista che probabilmente più di tutti ha esplorato i confini della conoscenza della chitarra. Nonostante tutto però mi ha emozionato molto di più il buon vecchio Satriani: dalle sue mani è uscito un misto di energia, musicalità, emozione, pathos, malinconia, divertimento, colore... Potremmo dire che se Vai ha fatto un'esibizione circense (uso il termine nella sua accezione positiva), Satriani invece si è "limitato" a suonare. Peccato per Fripp, che pur essendo un grandissimo chitarrista non era inserito nel contesto giusto (secondo me), e che non è stato capito dalla maggior parte del pubblico.
Ma parliamo del concerto. Nonostante il terrificante sciopero dei mezzi riesco a presentarmi al Mazdapalace con un'oretta di anticipo: ritiro il mio accredito e prendo subito posizione alla destra del palco, sulle scalinate. Mi ha fatto molto piacere notare che il pubblico era davvero eterogeneo: ragazzini, nonni, papà, giovani, adulti, gente con la maglietta degli Iron, gente in giacca e cravatta? Misteri delle sei corde.
Alle 21:10 si presenta sul palco Mr. Fripp che, dopo il saluto di rito al pubblico, si siede in fondo al palco e attacca con le sue Soundscapes. Da dove ero io Fripp non si vedeva assolutamente, tanto che molti pensavano che stesse suonando le tastiere. Purtroppo non tutti hanno capito quello che stava succedendo ed è partito anche qualche fischio, ma probabilmente molti si aspettavano un chitarrista smanettane e sono rimasti delusi. A metà del set di Fripp si è presentato sul palco Billy Sheehan: bello il duetto basso/soundscapes. Dopo 20 minuti comunque Fripp ha salutato tutti ed è tornato dietro al palco, in attesa dei bis.
A questo punto l'eccitazione era palpabile, dato che tutti aspettavano "the little Italian virtuoso": Vai non si è fatto attendere e si è presentato con un bel chitarrone triplo manico, un modello diverso dalla mitica chitarra a cuore (diciamo che questo è un po' più "sobrio"). Rispetto agli altri concerti di Vai a cui ho assistito l'inizio è stato sicuramente meno d'impatto, ma la qualità della proposta musicale dell'ex allievo di Satriani è talmente alta che gli si perdona (quasi) tutto, capelli svolazzanti compresi. Il gruppo che lo ha "supportato" era quanto di meglio si potesse immaginare: Tony McAlpine (chitarre e tastiere), Dave Weiner (chitarre), Billy Sheehan (basso) e Virgil Donati. Un po' in ombra Billy Sheehean, forse perché si sentiva poco. Ecco la scaletta:
01. I Know You're Here
02. Giant Balls Of Gold
03. Answers
04. The Reaper
05. Juice
06. Whispering A Prayer
07. Bangkok/Bullwhip
08. Get The Hell Out Of Here
09. For The Love Of God
Scaletta secondo me "poco musicale", ma Steve si può permettere questo ed altro; gli assoli naturalmente sono stati lunghi e prolungati, e tanti sono stati i momenti di show allo stato puro insieme agli altri chitarristi (McAlpine suona con una naturalezza imbarazzante!). I momenti migliori? "Answers" (eccezionale, un ritmo indemoniato con un suono davvero perfetto) e "For The Love Of God", che ha raggiunto momenti di intensità veramente drammatici. Alla fine del tutto, dopo i saluti e gli applausi del caso, Steve ha chiesto "all you ready for Joe?", e il boato che ne è seguito mi ha fatto capire che non ero l'unico ad adorare il buon vecchio Satch!
Piccola pausa per sistemare il palco e tocca a Satriani. Cosa dire... una divinità pagana delle 6 corde. L'attacco è stato veramente una bomba di puro Rock & Roll con Satch assoluto protagonista, grazie ad un suono più sporco del solito e con una band più essenziale (sono rimasto senza parole di fronte al muro di suono tirato su da Bisonnete). A parte il fatto che a vederlo lì sul palco a suonare era l'immagine stessa della felicità (ho letto in giro un po' di critiche per la sua terrificante maglietta a strisce orizzontali? A me piaceva pure quella!), devo dire che di tutte le volte che l'ho visto dal vivo questa è stata sicuramente la più intensa. Non lo avevo mai visto così in forma (ha saltato avanti e indietro per tutto il concerto), peccato soltanto per l'assenza (ingiustificabile) di "Surfing With The Alien" e di "Summer Song". Il suo set è stato comunque fantastico (bella sorpresa War), ecco la scaletta:
01. Hands In The Air
02. Satch Boogie
03. Cool #9
04. Gnaahh
05. I Like The Rain
06. Up In Flames
07. Always With Me Always With You
08. Searching
09. Is There Love In Space
10. War
11. Flying In A Blue Dream
Da quando Joe ha attaccato a schitarrare con "Hands In The Air" (su cd non mi aveva entusiasmato, dal vivo invece è stata una scelta azzeccatissima) fino alla fine del concerto non ho smesso di battere i piedi per un secondo. Il top è stato raggiunto senza dubbio con "Fliyng In A Blue Dream": non avevo mai sentito suonare in quel modo: un'emozione intensissima che non riesco assolutamente a spiegare a parole. Devastante come al solito "Satch Boogie"; cupa e affascinante "Cool #9"; "Up In Flames" molto coinvolgente; perfetta "Always With Me Always With You".
Ho amato alla follia il suono un po' sporco di Joe (criticato da tanti con eccessiva supponenza), che da tutte le sue Ibanez JS ha sempre tirato fuori una voce calda e ben modulata, a volte pesantissima, con i medi molto ben evidenziati e con dei suoni molto liquidi. Secondo me il suono live perfetto: sporco al punto giusto, cupo e pesante quando serve, squillante e tagliente quando vuole sorprendere.
Il delirio poi è esploso quando Satriani ha presentato Vai e Fripp e ha dato il via alla "G3 Experioence": mi aspettavo le solite tre cover di rito e invece si sono subito lanciati su una versione furiosa di "Ice 9", con Vai e Fripp alle ritmiche. Esecuzione davvero stupenda, con Vai che interpreta il primo assolo e con Satriani che fa il bello e il cattivo tempo su tutto il resto. Inutile dire che il risultato è stato davvero strepitoso. Tocca poi a "Red", dei King Crimson, che ha suonato da paura (Fripp però era decisamente troppo basso, anche se basta sentirlo suonare un secondo per capire che ci si trova di fronte ad un genio assoluto della chitarra). Tocca a Steve Vai, che però tira fuori un'anonima "The Murder", pezzo che non mi ha assolutamente convinto (ma perché non fare "Erotic Nightmares"? sarebbe stata semplicemente perfetta?). Si chiude alla grandissima con "Rock In The Free World", pezzo storico di Neil Young che è stato il simbolo anche del tour americano del G3 nel 2004.
In conclusione serata eccezionale, concerto stupendo. Che dire di più? Alla fine ho anche rimediato un passaggio in macchina per tornare a casa da un ragazzo di Chioggia che vive da anni qui a Milano, ottima occasione per fare "do ciacioe".
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