Siamo nel 1995, e sono passati 5 anni e mezzo da quando il chitarrista tedesco Kai Hansen ha lasciato malamente gli Helloween per diversità di vedute soprattutto con Michael Weikath.
Il gruppo dei Gamma Ray, fondato da Hansen, è stato visto da molti come una sorta di sfogo e ripicca personale di quest'ultimo nei confronti delle famose "zucche" ingrate; un modo per dire loro "Ok ragazzi, volete abbandonare il power metal degli esordi che tanto successo ci ha dato, per dedicarvi ad atmosfere più glam ? Allora me ne vado e mi faccio un gruppo personale".
Detto fatto, arrivano i Gamma Ray... e diciamolo, con i primi 3 dischi furono un mezzo fiasco; Power annacquato e insipido che manco lontanamente ricordava i primi Helloween. Kai Hansen si è rincoglionito ? Cosa aveva in mente ?

Nessuno riuscì mai a capirlo...fatto sta che quando uscì questo Land Of The Free, il quarto lavoro dei Gamma, tutti gridarono al miracolo.
Gli Helloween, quelli veri, erano rinati grazie alle magìe di Kai.
Un disco fantastico che contribuì a far rinascere il Metal in quegli anni bui, il non-plus-ultra del Power.
Tale lavoro sembra quasi il seguito di Walls Of Jericho dei primi Helloween, anzi, il figlio che supera il padre. Tra l'altro Hansen torna alla voce e risulta anche nettamente migliorato dai tempi in cui cantava nelle "zucche"....riffs fenomenali, strutture coinvolgenti, assoli ed arpeggi magistrali. Tutto quel che Kai sa fare lo tira fuori con questo lavoro, scrivendo quasi tutti i brani.

Un arpeggio introduce la meravigliosa Rebellion In Dreamland, si prosegue con la ultra-power Man On A Mission, capolavoro di potenza e melodia, i 50 secondi di Fairytale fanno venire rabbia perchè sviluppandoli in un brano intero ne sarebbe uscito fuori un altro capolavoro, con All Of The Damned e Gods Of Deliverance si chiude la prima fenomenale parte del disco.
E' il momento della ballad Farewell (con la partecipazione del leader dei Blind Guardian Hansi Kursh, grande amico di Kai) che spezza il frenetico ritmo, ma si riprende subito dopo con altri brani da antologia del Power : Salvation's Calling, la title track Land Of The Free e Abyss Of The Void.
Si prosegue con l'unico brano debole del disco, ma che non intacca minimamente l'opera, Time To Break Free, cantato dal mitico Michael Kiske, ex vocalist dei primi Helloween.
La splendida e commovente track finale, Afterlife, è dedicata al suicida Ingo Schwichtenberg, ex batterista dei primi 3 lavori degli Helloween, a testimoniare il legame di Kai con la sua vecchia band e l'anelito di continuità con quel gruppo.
Un disco fondamentale per tutti gli amanti del Power e del Metal in generale, da avere assolutamente per i nostalgici dei primi Helloween.

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